13 Quando essi ebbero finito di parlare, Giacomo prese la parola e disse: «Fratelli, ascoltatemi. 14 Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere dalle genti un popolo per il suo nome. 15Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto: 16 Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di Davide, che era caduta; ne riedificherò le rovine e la rialzerò, 17 perché cerchino il Signore anche gli altri uomini e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome, dice il Signore, che fa queste cose, 18 note da sempre. 19 Per questo io ritengo che non si debbano importunare quelli che dalle nazioni si convertono a Dio, 20 ma solo che si ordini loro di astenersi dalla contaminazione con gli idoli, dalle unioni illegittime, dagli animali soffocati e dal sangue. 21 Fin dai tempi antichi, infatti, Mosè ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe».
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
In questo testo degli Atti ci sembra importante mettere in evidenza il fatto di questa singolare “riunione di lavoro” (possiamo chiamarla “Stati generali”?), che mette insieme persone, che noi conosciamo, nell’ordine dei libri della Bibbia e nell’ordine di una riflessione storica, che ha il compito di generare anche per noi un presente da illuminare con il Vangelo di Gesù. In questo testo degli Atti assistiamo ad un dibattito che vede una viva contrapposizione tra Ebrei entrati nella fede di Gesù e “pagani” ugualmente illuminati e guidati dal Signore, ma senza la grande ricchezza teologica e morale della tradizione ebraica. Da qui, la richiesta degli Ebrei cristiani a che i pagani convertiti entrino anche, preliminarmente nella tradizione e nell’etica dell’ebraismo. A questo si oppongono i nostri grandi fratelli e testimoni di un dono di fede ricevuto dal Signore senza nessuna esigenza di assunzione delle “regole” della tradizione ebraica. Dopo l’appassionata introduzione di Pietro e il racconto di Barnaba e Paolo (ascoltati da noi ieri), Giacomo interviene con una meravigliosa citazione del profeta Amos (cap. 9), nella quale si proclama essere volontà del Signore rivelarsi e donarsi a tutte le Genti. Questo rivela e afferma come “non si debbano importunare quelli che dalle nazioni si convertono a Dio” (ver. 19) e limitarsi a poche regole essenziali di carattere rituale (“astenersi dalla contaminazione con gli idoli, dalle unioni illegittime, dagli animali soffocati e dal sangue”, ver. 20). Peraltro, “Mosè ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe” (ver. 21): cioè, la sostanza della tradizione ebraica resta, perché tutti la conoscono attraverso i luoghi di preghiera comuni dei primi cristiani, le sinagoghe, appunto.
Dio vi benedica e voi pregate per noi. Giovanni e Francesco