6 E mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. 7 Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».
8 Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. E quando le ebbi udite e viste, mi prostrai in adorazione ai piedi dell’angelo che me le mostrava. 9 Ma egli mi disse: «Guàrdati bene dal farlo! Io sono servo, con te e con i tuoi fratelli, i profeti, e con coloro che ustodiscono le parole di questo libro. È Dio che devi adorare».
10 E aggiunse: «Non mettere sotto sigillo le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino. 11 Il malvagio continui pure a essere malvagio e l’impuro a essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora.
12 Ecco, io vengo presto e ho con me il mio salario per rendere a ciascuno secondo le sue opere. 13 Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine. 14 Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all’albero della vita e, attraverso le porte, entrare nella città. 15 Fuori i cani, i maghi, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna!
La Parola si offre ora come grande suprema sintesi di tutto quello che abbiamo ascoltato e celebrato nella nostra preghiera personale e insieme. “Queste parole sono certe e vere” (ver.6): il termine “certe” si potrebbe forse rendere con “fedeli”: la meraviglia della Santa Scrittura è quella di essere l’espressione assolutamente fedele del mistero del Signore. La particolare importanza dell’Apocalisse, ma in certo senso lo si deve dire di tutta la Parola di Dio, è che sono “le cose che devono accadere tra breve”. Qui è interessante che il termine reso con “tra breve” è lo stesso che al ver.7 dice “presto”. Alla lettera il termine dice “in fretta”, e quasi quasi io lo manterrei così, anche se è del tutto inelegante, perché mi sembra voglia dire non che c’è ancora un po’ di tempo, ma nella Parola del Signore tali cose già avvengono, e quindi desiderano avvenire anche in chi le ascolta e nell’intera comunità credente che insieme le ascolta. Per tutto il libro dell’Apocalisse non ci è stata risparmiata la descrizione di tutto il male e di tutti i guai ancora presenti, a partire da noi stessi. E anche oggi il ver.15 ci ricorda che viviamo in un grande mare di peccati e di errori. Tuttavia, il credente è chiamato a vivere “nell’anticipo”, e cioè secondo le luci grandi e definitive che in Gesù si cono compiute. Per questo il ver.7 dice “beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro”, dove il custodire vuol dire conservare e osservare, e quindi vivere in quelle parole e di quelle parole!
Mi sembra di grande rilievo che il ver.8 dica, nella persona del Veggente Giovanni: “ho visto e udito queste cose”. Ricordiamoci sempre che “apocalisse” vuol dire “rivelazione”, quindi una realtà che non solo si ascolta, ma anche “si vede”! Questo porta Giovanni ad un atto di adorazione nei confronti dell’”Angelo” – ma quanti angeli abbiamo incontrato! – e l’Angelo glielo impedisce perché solo Dio bisogna adorare, e tutto e tutti sono solo “apocalisse” , cioè rivelazione di Lui.
La Parola dell’Apocalisse non deve essere tenuta segreta e nascosta: “Non mettere sotto sigillo le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino”, dove “vicino” vuol dire che ora non è più “lontano”, ma è vicino a noi e dato a noi! La storia sembra andare avanti come sempre, ma in realtà siamo già alla presenza del Salvatore e del Giudice dell’universo. Gesù è infatti, come ascoltiamo al ver.13, il principio e la fine di tutto! “Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all’albero della vita …”. Ricordiamo che in Ap.7,14 diceva: “che sono quelli che “vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti rendendole candide nel sangue dell’Agnello”, e cioè coloro che sono stati fedeli al loro battesimo fino alla testimonianza suprema. E dunque sono i cittadini della Gerusalemme del cielo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi.
Tuo. Giovanni.
Mi ritrovo con il commento di D.Giovanni nel quale afferma che la Parola di oggi e”suprema sintesi”di quanto ascoltato e pregato…;e auguro a tutti i fedeli fruitori di questo prezioso servizio”di diario”informatico,un buon cammino nella lectio del vangelo di Marco,e di scrivere la propria vita sulle righe di DIO, Lui,alfa e omega…principio e fine.A noi la scelta di scrivere sul”libro bello”,relegato con copertina e composto di pagine bianche,solo il SIGNORE ne conosce il numero esatto; oppure puo capitare di scrivere su brutta copia, fogli liberi ma ugualmente preziosi al SIGNORE,da tenere con cura,conservare e consegnare con fiducia a LUI attraverso il sacramento della riconciliazione dove sapra`convertirli certamente in GRAZIA per la salvezza nostra.