Caro don Giovanni, ho fatto con lei molti anni fa un campo dell’Azione Cattolica al Falzarego. Tornai da quei giorni piena di gioia e di pace. Tutto questo ho ripensato in questi giorni, mentre mi trovo in una situazione opposta: non ascoltata dai miei figli e temo neanche stimata da mio marito. Io stessa sono tentata di non riconoscere più in me la persona che ero, piena di fede e di voglia di comunicare a tutti la mia fede. La vita è stata severa con me, e oggi non riconosco più la persona che ero…

Cara amica, non ricordo con precisione i tempi e gli avvenimenti che lei mi cita. Ma le sue parole mi portano alla bellezza del Vangelo che in questa domenica proclamiamo e ascoltiamo nelle nostre chiese: “La gente, chi dice che io sia… ma voi, chi dite che io sia?”. Gesù poneva una domanda non lontana da quella che anche lei oggi si pone quando dice di non riconoscere più la persona che lei era. A me sembra di leggere nella sua lettera la testimonianza di una vita tutta offerta e tutta consumata. Una vita cristiana. Quanto bene lei mi descrive nella sua lunga lettera! Un bene che lei ha fatto senza risparmio e tutto vivendo non come fatica ma come grazia di Dio! Per questo mi piace, e mi onora, attribuire anche a lei la domanda di Gesù. Nella sua vita tutta offerta e tutta consumata potrebbe essere arduo riconoscere la presenza e il mistero di Dio. Dio lo si pensa istintivamente come grande, potente e avvolto di gloria. Ma la gloria di Gesù è la sua passione e la sua croce. Secondo le “teologie” del mondo un’immagine molto lontana da quella di Dio. Eppure, Gesù è Dio. Ancora, nel Vangelo di oggi, Pietro teme e rifiuta l’idea che Gesù possa ridursi all’obbrobrio della croce. Ma Gesù lo ammonisce severamente! Solo il suo sacrificio d’amore è rivelazione piena di quale e di come sia il mistero di Dio. Tutto diverso dagli dei del mondo e delle religioni, il Dio che è Padre di Gesù si rivela in Lui come un Dio interamente donato, interamente speso… fino a non poter essere riconosciuto come Dio. Mi permetto di dirle che oggi, anche nessuno riconoscesse lo splendore della sua vita di sposa e di mamma, Dio stesso riconosce la sua vita come interamente spesa e offerta per il bene di quelli che forse oggi faticano a riconoscerla, ma che alla fine gioiranno nel vedere in lei un’immagine così bella dell’amore di Dio. Con molto affetto.

Don Giovanni.

Domenica 16 Settembre 2012