1 Perciò, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata, non ci perdiamo d’animo. 2 Al contrario, abbiamo rifiutato le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunciando apertamente la verità e presentandoci davanti a ogni coscienza umana, al cospetto di Dio.
3 E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: 4 in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio. 5 Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. 6 E Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.
2Corinzi 4,1-6

Sono portato a pensare che “questo ministero” di annuncio e testimonianza non sia solo il ministero dell’Apostolo, ma, più estesamente, il compito di ogni cristiano.
Tutti abbiamo ricevuto e conosciamo “la misericordia che ci è stata accordata” (alla lettera: “come siamo stati misericordiati”, come forse direbbe Papa Francesco), e dunque, non ci perdiamo d’animo, non ci scoraggiamo, non veniamo meno (ver.1), ma, al contrario, annunciamo apertamente la verità a tutti (ver.2)! E tutto questo, “davanti a Dio” al suo cospetto!
La chiarezza e la determinazione di questo annuncio non è dunque sotto quel velo di cui ci dicevano i versetti precedenti! Se non “in coloro che si perdono”, che sono stati accecati dal “dio di questo mondo” (il diavolo!), per cui non rifulge per loro “lo splendore del Vangelo della gloria di Cristo, che è ikona di Dio”: così un tentativo di rendere la lettera del testo.
Il testimone non annuncia se stesso, ma Gesù Cristo Signore”, e, a causa del Cristo, è servo di coloro ai quali lo annuncia!
Il ver.6 raccoglie in sintesi l’evento della salvezza: la luce divina ha illuminato le tenebre del cuore, come dice Genesi 1,3: “Dio disse: Sia la luce!. E la luce fu”. E chi è stato portato dalle tenebre alla luce ora annuncia e fa conoscere “la gloria di Dio sul volto di Cristo”.
Tale è la missione del testimone. Tale è il compito di ogni discepolo di Gesù.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Grazie a Giovanni che ci ha tradotto alla lettera: “Siamo stati misericordiati” da Dio. La misericordia è ciò che Egli prova nei nostri confronti; non è solo compassione, ma qualcosa di più profondo, che viene dalle sue stesse “viscere”, davanti alle nostre fatiche e ai nostri errori. – Comportarsi con astuzia o addirittura falsificare la parola di Dio: ci può sembrare esagerato, ma in realtà è stato fatto tante volte. Mi viene in mente un chiaro esempio: quel “pace in terra agli uomini amati da Dio” è diventato ed è tuttora “pace in terra agli uomini di buona volontà”, come se potessimo essere noi a meritarci quel dono… – Mi piace anche che Giovanni scriva che Cristo è “icona” di Dio: più che immagine, termine che mi sembra indicare con meno forza quello che è Gesù.