13 Noi però dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella verità. 14 A questo egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
15 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera. 16 E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, 17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
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“Noi però”: al quadro “apocalittico” prima descritto ora l’autore contrappone le meraviglie della nostra salvezza. Si impone l’urgenza di un continuo “fare eucaristia”, ringraziare sempre, perché siamo “amati dal Signore”, chiamati mediante l’annuncio del Vangelo, “scelti come primizia per la salvezza”: se siamo primizia, vuol dire che tanti, tanti altri riceveranno i doni della salvezza. Tutto si compie “per mezzo dello Spirito santificatore” che ci mette a parte della vita di Dio e ci destina al “possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo”: aver parte alla gloria del Risorto! – L’autore conclude con due versetti di straordinaria bellezza, un grande augurio di bene, quasi una preghiera, adottata anche nell’Ufficio di Taizé con queste parole:
Que notre Seigneur Jésus Christ lui-meme, et Dieu notre Père,/ qui nous a aimés et nous a donné par grace une consolation éterenelle et une espérance heureuse,/ consolent nos coeurs et les affermissent/ en toute bonne oeuvre et parole. Amen.
Dopo la pagina severa di ieri, oggi il Signore ci invita a contemplare la divina bellezza della sua opera in noi e per noi!
Ed è Paolo stesso ad ammirare l’opera che Dio ha compiuto e ancora compie nei suoi fratelli di Tessalonica!
Per quest’opera di salvezza egli li invita a rendere grazie a Dio insieme a lui!
Questi fratelli amati dal Signore sonno stati scelti per essere “primizia per la salvezza”: essi sono infatti il segno e l’evento della nuova creazione e della nuova storia generate dallo Spirito Santo che li riempie di Sé, e dalla loro “fede nella verità”, alla lettera “fede della verità”!
L’incontro tra i due termini “fede” e “verità” è meraviglioso! Anche perché molto spesso la fede è considerata una realtà del tutto diversa dalla verità! Invece qui la Fede è la pienezza e la gloria della Verità!
Tutto questo i Tessalonicesi l’hanno ricevuto dal Vangelo annunciato loro da Paolo – “il nostro Vangelo”!! – che li ha portati all’ “acquisizione” (più che al “possesso) della “gloria del Signore nostro Gesù Cristo” (ver.14).
Ora è assolutamente prezioso custodire e vivere “le tradizioni”, cioè quello che essi hanno ricevuto dalla Parola e dalla lettera (forse più di una) dell’Apostolo.
Ed è Dio stesso – lo Spirito santificatore del ver.13, “il Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro” –, che li ha amati e ha donato loro “una consolazione eterna e una buona speranza” (ver.16).
Egli conforterà i loro cuori e confermerà i Tessalonicesi “in ogni opera e parola di bene” (ver.17).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.