1 Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, 2 e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. 3 Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
4 Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. 5 Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.

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Sono stato attirato da tre parole. La prima qualifica quelle persone pericolose, di cui si parla al v. 2: gli “uomini corrotti” da cui stare alla larga, nel testo greco sono “atopoi”, atipici, anormali, strani, stolti, oltre che “cattivi”, come si dice subito dopo. E’ una descrizione che si attaglia anche a noi, almeno talvolta. – Dio, comunque, è “fedele” (v. 3). Questo termine dice che Egli è fido, leale, sicuro…; che ci possiamo fidare pienamente di Lui; ma dice anche che Lui ha fede, crede, si fida: e ci vuole un bel coraggio a fidarsi di noi, ad aver fede in noi! Eppure Egli lo fa. Forse perchè l’amore lo rende un po’ (volutamente) cieco… – Al v. 5 leggiamo quella bella espressione, che in latino dice “in caritate Dei et patientia Cristi”. Tra i significati del termine “pazienza”, mi piace quello di “forza di resistenza”, persistenza, ardimento nel fare, nonostante la fatica e il dolore: così penso sia stata la pazienza del Signore nostro Gesù.
In questo bellissimo breve testo ascoltiamo al ver.1 una Parola abbastanza rara da parte dell’Apostolo. Solitamente è lui a pregare per i suoi fratelli e figli. Oggi lui stesso ci domanda di pregare per lui! E anche quello che dobbiamo domandare è singolare e raro, almeno nella sua espressione letteraria: dobbiamo chiedere che “la Parola del Signore corra e sia glorificata”. Il correre dice l’urgenza di questo ultimo tempo della storia e il desiderio che tutti possano entrare in contatto con la luce del Vangelo del Signore. La Parola “glorificata” è quella che illumina i cuori che l’accolgono ed è da questi cuori fatta risplendere nella bellezza della vita cristiana. E’ alta quindi la lode di Paolo verso i Tessalonicesi che con quel “come lo è anche tra voi”, riconosce la loro accoglienza del dono di DIo, sino a poter essere segno ed esempio per altri.
Oggi, 15 dicembre, è giorno importante per molti di noi. Dodici anni fa, come oggi, don Giuseppe celebrava la sua ultima Pasqua. Sono state le parole del nostro brano di oggi a convincermi che dovevo superare qualche piccolo ostacolo per essere con la famiglia di don Giuseppe questa mattina. Ed è anche per questo che spedisco tardi il mio povero foglietto. Volevo pregare per lui insieme ai suoi figli. Io penso che lui sia in Paradiso, ma ricordo che in una sua omelia per il funerale di un fratello della loro famiglia don Giuseppe diceva che bisogna pregare anche per chi è già in Paradiso, per domandare che sia sempre più splendente la gloria di cui è avvolto. Io oggi prego per don Giuseppe perchè interceda per noi che tanto desideriamo e tanto abbiamo bisogno di questa corsa e di questa gloria della Parola. Una corsa oggi un po’ rallentata. Per questo molte persone si rattristano anche davanti agli insegnamenti, pur giustissimi, della gerarchia, perchè non sono quasi mai il seguito e la conseguenza di un annuncio della Parola evangelica. Il Vangelo viene poco annunciato! Ma, come si sa, le regole senza il Vangelo sono non solo tristi, e anche inefficaci, perchè, o è la bellezza del Vangelo che convince i cuori, o i cuori non si commuoveranno davanti alle leggi. Leggi che tra l’altro sono possibili proprio solo alla luce e nella potenza del Vangelo.
Se ci sono “uomini corrotti e malvagi”(ver.2) che impediscono tale corsa, chiediamo si essere liberati da loro. Non si può pretendere che tutti siano su questa linea:”La fede infatti non è di tutti”(ver.2). Ma per fortuna “il Signore è fedele”(ver.3)! Sarà Lui a combattere per noi. Soprattutto sarà Lui – e questo oggi dicevano a Monte Sole essere l’augurio che sempre don Giuseppe faceva a tutti – a guidare i nostri cuori “verso l’amore di Dio e la pazienza di Cristo”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Nel brano di oggi troviamo una sottolineatura del fatto che non siamo ancora arrivati e il cammino continua. Paolo infatti chiede che i Tessalonicesi preghino per lui e per chi è con lui, perchè la parola di Dio “corra” e sia glorificata. Rimaniamo sempre persone che hanno bisogno che la parola di Dio continua ad illuminare la loro vita. I vv. 2-3 ci pongono davanti alla realtà che “non tutti sono fedeli”. Però davanti a questo c’è la fedeltà di Dio che è nostra consolazione e forza. Anche s e noi continuiamo a perderci, la Sua fedeltà resta e Lui continua ad aspettarci. E’ importante pregare sempre che il Signore accresca la nostra fede, però non dobbiamo scoraggiarci e perdere la fiducia, perchè anche se siamo peccatori, c’è la fedeltà di Dio sopra a tutto e su di noi. (Makarius) Paolo, a nome anche dei suoi collaboratori, chiede la preghiera dei suoi fratelli tessalonicesi, perchè nel loro ministero, confidando nella forza di Dio, le cose possano andare bene, senza essere sopraffatti dagli oppositori che non hanno fede.,Paolo, per soccorrere la sua predicazione, poteva chiedere altri tipi di aiuto, ma non chiede altro che la preghiera. Paolo altrove ricorda che non ha mai voluto chiedere per sè aiuti materiali dalle Chiede, ma ha sempre lavorato con le sue mani. “pregate…perchè la parola di Dio si diffonda e sia GLORIFICATA, come lo è anche tra voi”. Dopo aver appena detto che l’opera della grazia di Dio in loro che credono al Vangelo è la “chiamata al possesso della GLORIA del Signore nostro Gesù Cristo” (2:14), chiede di rendere, con la preghiera, gloria alla Parola. E’ come un circolo di restituzione continua a Dio di quella gloria di cui Lui ci ha voluto fare dono. Così ci ricorda anche la Piccola regola: “Le lettere di s. Ignazio ci invitano a spendere la vita per glorificare il Cristo che ha glorificato noi”. Il pericolo grave è forse proprio quello di cercare invece la gloria (vana) gli uni dagli altri, dimenticando la gloria che viene da Dio solo. Questo, secondo la parola di Gesù in Giov 5:41 (in modo molto simile al nostro brano di oggi) è l’ostacolo grave alla fede in Gesù, e a conoscere Dio e il Suo amore: “Io so che non avete in voi l’amore di Dio. … E come potete credere voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?”
Voglio riportare anch’io quel bellissimo versetto “pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi”.
La parola corra e sia glorificata!
… nelle nostre vite, nelle nostre anime, nelle nostre case, nei luoghi dove abitiamo…
Ho pensato di tenere insieme questa corsa gloriosa della Parola di Dio e la liberazione dai malvagi. La Parola ci libera da male, ci riempie di sè e scaccia l’infedeltà, la malvagità.
L’immagine del vangelo di oggi, la guarigione dell’emorroissa Lc 8,40-48, ne è un esempio bellissimo!