1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio e secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù, 2 a Timòteo, figlio carissimo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro.
3 Rendo grazie a Dio che io servo, come i miei antenati, con coscienza pura, ricordandomi di te nelle mie preghiere sempre, notte e giorno. 4 Mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia. 5 Mi ricordo infatti della tua schietta fede, che ebbero anche tua nonna Lòide e tua madre Eunìce, e che ora, ne sono certo, è anche in te.
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Mi sembra importante e prezioso nell’esordio di questa Lettera il valore delle relazioni affettive: quella che unisce Paolo e Timoteo (ver.2), e quella che Paolo ricorda preziosa tra Timoteo, la sua mamma e la sua nonna (ver.5)! La trasmissione della fede non è un evento puramente dottrinale, ma è frutto di preziose relazioni d’amore che vanno dai vincoli di sangue, come è per Loide e Eunice, alla figliolanza spirituale di Timoteo nei confronti di Paolo che lo chiama “figlio carissimo”.
Certamente quello che unisce Paolo e Timoteo nasce dal ministero apostolico, ricordato da Paolo, che è “apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio e secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù” (ver.1), ma si è tradotto in un vincolo profondo d’amore. Di ciò, dice Paolo, “rendo grazie a Dio….ricordandomi di te nelle mie preghiere sempre, notte e giorno”! (ver.3).
E qui Paolo sottolinea la commozione di Timoteo al momento della loro separazione, e, scrive, da parte sua, “la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia” (ver.4).
Dunque, una bellissima storia quella di Timoteo, dove si intrecciamo profondamente gli elementi supremi dell’annuncio evangelico e i vincoli d’amore profondo che li accompagnano. Sono due le vie che hanno condotto Timoteo al dono della sua “schietta fede” (ver.5): l’incontro decisivo con l’Apostolo e la fede che Timoteo ha ricevuto negli affetti famigliari, quella fede “che ebbero anche tua nonna Loide e tua madre Eunice”. Tale è la fede di Timoteo!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
La forte e bella formula inziale, “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio”, ha qui un’aggiunta significativa: “secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù”. La promessa – essendo Dio assolutamente fedele – è una certezza per noi e il bene promesso è già posseduto. Nonostante tante limitazioni, cerchiamo che la nostra vita si sviluppi e progredisca fino alla massima pienezza. – L’augurio abituale di “grazia e pace” si arricchisce, nelle lettere a Timoteo, di un terzo elemento, la misericordia, caratteristica inimitabile di Dio nostro Padre. – Se gli Atti degli apostoli ci descrivono la vita di fede nelle comunità, il versetto 5 odierno ci illumina sulla dinamica della fede nella realtà familiare: dai nonni ai genitori, ai figli… Anche le nostre famiglie hanno vissuto questo passaggio e la fedeltà al Vangelo e all’amore del Padre è giunta fino a noi.