17 Costoro sono come sorgenti senz’acqua e come nuvole agitate dalla tempesta, e a loro è riservata l’oscurità delle tenebre. 18 Con discorsi arroganti e vuoti e mediante sfrenate passioni carnali adescano quelli che da poco si sono allontanati da chi vive nell’errore. 19 Promettono loro libertà, mentre sono essi stessi schiavi della corruzione. L’uomo infatti è schiavo di ciò che lo domina. 20 Se infatti, dopo essere sfuggiti alle corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del nostro Signore e salvatore Gesù Cristo, rimangono di nuovo in esse invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima. 21 Meglio sarebbe stato per loro non aver mai conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo comandamento che era stato loro trasmesso. 22 Si è verificato per loro il proverbio: «Il cane è tornato al suo vomito e la scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango».
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COMMENTO
Pietro chiamava “falsi profeti” al ver. 1 coloro che oggi vengono direttamente accusati per il loro tradimento nei confronti del dono della fede che hanno ricevuto. Tale osservazione è per noi importante perché ci ricorda che il dono di Dio esige impegno e fedeltà. In questo senso, il credente custodisce tale dono e grande è la sua responsabilità. Il credente, dunque, ha la responsabilità della custodia e della fecondità della “buona notizia” (“vangelo”) che ha ricevuto. La custodia della fede è dunque grande e delicata responsabilità, che il ver. 21 evidenzia: “Meglio sarebbe stato per loro non aver mai conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo comandamento che era stato loro trasmesso”. Il dono di Dio esige la nostra fedeltà. Essere cristiani chiede e richiede una vita umile e attenta. Non è dunque un privilegio, ma è anche la responsabilità di una custodia fedele. Sciupare e perdere quello che abbiamo ricevuto ci condurrebbe ad una situazione drammaticamente negativa. Il proverbio del ver. 22 ne è la scarna affermazione.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Francesco e Giovanni