1 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro ai quali il nostro Dio e salvatore Gesù Cristo, nella sua giustizia, ha dato il medesimo e prezioso dono della fede: 2 grazia e pace siano concesse a voi in abbondanza mediante la conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.
3 La sua potenza divina ci ha donato tutto quello che è necessario per una vita vissuta santamente, grazie alla conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua potenza e gloria. 4 Con questo egli ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina, sfuggendo alla corruzione, che è nel mondo a causa della concupiscenza.
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La Seconda Lettera di Pietro è relativamente breve. Per questo vi consiglio di farne oggi l’intera lettura. Pietro sembra voler rivolgersi ai suoi fratelli-figli meno con un’intenzione di insegnamento e di guida, quanto con una conversazione fraterna, una “meditazione” sul dono ricevuto da tutti da parte del Signore: “il medesimo e prezioso dono della fede”. Sarà dunque meditazione e assunzione effettiva e profonda di quello che peraltro non può essere che dono. “il medesimo e prezioso dono della fede” (ver.1)!! E tale è “la sua giustizia”! Non si può dunque pensare né a doti, né a meriti particolari! E’ dunque bellissimo che oggi possiamo e dobbiamo prendere atto di una “gratuità” che mette in evidenza l’assoluta e inspiegabile “sproporzione” tra la povertà della nostra persona e della nostra storia e il dato concreto della nostra figliale-fraterna condizione di salvezza e di radicale novità della nostra vita! L’ “oggetto” di tale dono è “la grazia e la pace” che ci sono state concesse in abbondanza “mediante la conoscenza di Dio e di Gesù Cristo nostro Signore”. E’ occasione preziosa per ricordare che “la conoscenza”, nel linguaggio biblico, non è solo un dato intellettuale, ma è radicale coinvolgimento che esprime un’esperienza profonda e radicale del dono della fede: una vita nuova! E dunque, certamente, non una semplice “crescita-conquista” intellettuale, ma una radicale “trasformazione-novità” della nostra persona e della nostra storia! Penso che questo, per oggi, possa significare la nostra riflessione e la nostra preghiera. Vedremo magari in seguito, se Dio vorrà, il senso e la portata di questo “necessario (ver.3) per una vita vissuta santamente.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Siamo anche noi tra “coloro ai quali il nostro Dio e salvatore Gesù Cristo, nella sua giustizia, ha dato il medesimo e prezioso dono della fede”: una grande comunità di fede che ha ricevuto “la conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro”. Forse l’abitudine, la quotidianità di tanti anni ci hanno tolto la percezione del grande privilegio che abbiamo ricevuto: questa conoscenza-esperienza di Dio nostro Padre e del nostro amico e fratello Gesù. Abbiamo a disposizione “beni grandissimi e preziosi”: in particolare la parola stessa di Dio, la parola di Gesù nei Vangeli, la rivelazione del vero volto di Dio come Gesù ce lo ha fatto conoscere…, fino al culmine, essere “partecipi della natura divina”! Viviamo in “comunione”, in “consorzio” – mi pare che suggerisca il termine greco – con la condizione di Dio e con Dio.