15 Quando seppero della venuta di Nicànore e dell’aggressione delle nazioni, i Giudei, cosparsi di polvere, elevarono suppliche a colui che ha costituito il suo popolo per sempre e che con segni palesi protegge sempre coloro che sono la sua porzione. 16 Poi, dati gli ordini, il capo mosse rapidamente di là e si scontrò con loro presso il villaggio di Dessau. 17 Simone, fratello di Giuda, aveva già attaccato Nicànore, ma per l’improvvisa comparsa dei nemici, lentamente aveva dovuto cedere. 18 Tuttavia Nicànore, conosciuto il valore che avevano gli uomini di Giuda e il loro entusiasmo nelle lotte per la patria, non osava decidere la questione con spargimento di sangue. 19 Per questo mandò Posidonio e Teodoto e Mattatia a dare e ricevere la destra. 20 La cosa fu discussa lungamente e, quando il comandante ne diede comunicazione alle truppe, il parere risultò unanime e accettarono gli accordi. 21 Fissarono il giorno nel quale sarebbero venuti a un incontro privato. Dall’una e dall’altra parte avanzò un carro e collocarono dei seggi. 22 Giuda tuttavia dispose degli uomini armati nei luoghi opportuni, per paura che si verificasse d’improvviso qualche tradimento da parte dei nemici. Così in buon accordo conclusero l’incontro. 23 Nicànore si trattenne a Gerusalemme e non fece alcun male; anzi licenziò le turbe raccogliticce che a lui si erano unite. 24 Aveva sempre Giuda con sé e nutriva un intimo affetto per lui. 25 Lo esortò a sposarsi e ad avere figli; si sposò, se ne stette tranquillo e visse normalmente la sua vita.
2 Maccabei 14,15-25

E’ molto importante dare oggi grande rilievo alla Parola che ci viene donata dal Signore e che porta a noi eventi rari o addirittura “unici” nei Maccabei!
L’evento si celebra all’interno di una situazione molto delicata!
I vers.15-17 confermano il clima di tensione, di sospetto e di pericolo che ci ha quasi sempre accompagnato nel cammino in questi libri: i Giudei, sono sempre molto deboli davanti al nemico che non cessa di inseguirli e perseguitarli e che punta alla loro eliminazione o per lo meno ad una loro radicale condizione di inferiorità e di dipendenza.
Ma la potenza della loro preghiera è la vera forza che li protegge! Dio come sempre non viene direttamente “nominato”: Egli è “Colui che ha costituito il suo popolo per sempre e che con segni palesi protegge sempre coloro che sono la sua porzione”! (ver.15).
In fondo bisogna dire che la loro debolezza diventa la loro forza per come hanno in Dio la loro salvezza!
Il ver.18 accenna ora ad un passaggio prezioso nel difficile rapporto tra le genti e i Giudei, e cioè il valore e l’entusiasmo che essi custodiscono “nelle lotte per la patria”.
Questo induce Nicanore a prendere una via di pacificazione (ver.19), dove “dare e ricevere la destra” è segno e liturgia di termine o almeno sosta del conflitto. Su questo il parere è unanime (ver.20).
Dopo la “liturgia” del patto di pace (vers.20-21), pur con le attenzioni di cautela che i Giudei con la guida del Maccabeo non trascurano si arriva all’esito positivo: “Così in buon accordo conclusero l’incontro” (ver.22).
Ma c’è di più! E questa è la nota forte che qui compare, mi sembra per la prima volta: Nicanore e Giuda diventano addirittura amici!
Si smontano gli apparati del conflitto (ver.23) E addirittura nasce un clima di affetto tra i due capi: “ (Nicanore) aveva sempre Giuda con sé e nutriva un intimo affetto per lui” (ver.24).
Addirittura l’uno diventa saggio consigliere dell’altro (ver.25). Mi sembra una annotazione molto preziosa che veramente illumina le vicende che oggi guidano la nostra preghiera e la nostra speranza!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Com’è importante e ricco il v. 15, già riportato nel commento di Giovanni! Dio è definito “colui che ha costituito il suo popolo per sempre e che con segni palesi protegge sempre coloro che sono la sua porzione”. Il suo popolo è costituito per sempre e le vicende storiche più negative, quasi inesplicabili per noi, come la Shoà, non potranno mai cancellare questa elezione divina. A questo popolo siamo aggregati ormai anche noi: il popolo dei credenti in Gesù e nella sua parola. Siamo il suo popolo, “la sua porzione”, la sua eredità. La consapevolezza di ciò dovrebbe darci quel coraggio, quell'”entusiasmo”, di cui danno prova gli uomini di Giuda: loro “nelle lotte per la patria”(v.18), noi nelle fatiche, negli impegni quotidiani in favore del Regno di Dio. – Alla fine Nicanore suggerisce a Giuda di dismettere l’abito del comandante, di sposarsi e avere figli: Giuda seguì il consiglio e visse una vita normale (v.25). Certo, una tranquillità di breve durata: la cronologia storica ci dice che egli fu guida e comandante di Israele per soli cinque o sei anni.