8 Allo stesso modo i diaconi siano persone degne e sincere nel parlare, moderati nell’uso del vino e non avidi di guadagni disonesti, 9 e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. 10 Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. 11 Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto. 12 I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie. 13 Coloro infatti che avranno esercitato bene il loro ministero, si acquisteranno un grado degno di onore e un grande coraggio nella fede in Cristo Gesù.
14 Ti scrivo tutto questo nella speranza di venire presto da te; 15 ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. 16 Non vi è alcun dubbio che grande è il mistero della vera religiosità:
egli fu manifestato in carne umana
e riconosciuto giusto nello Spirito,
fu visto dagli angeli
e annunciato fra le genti,
fu creduto nel mondo
ed elevato nella gloria.
Seleziona Pagina
Quello che nel brano precedente veniva richiesto ai vescovi a partire dalla loro vita personale e famigliare come base e garanzia del loro esercizio del ministero, ora viene richiesto ai diaconi (vers.8-10) e, al ver.11, a donne, di cui non si esplicita il compito (forse “vedove”, o addirittura “diaconesse”?). Così, il ministero di queste persone non è “un’altra cosa” rispetto alla loro vita personale e famigliare, ma ne è la pienezza e la piena rivelazione e attuazione. Il ministero sarà allora la pienezza della loro vita: “Coloro che avranno esercitato bene il loro ministero si acquisteranno un grado degno di onore, e un grande coraggio nella fede in Cristo Gesù” (ver.13).
Il compito che Paolo assegna a Timoteo è di assoluta importanza. Timoteo deve ben sapere come comportarsi nella Chiesa, perché la Chiesa è “la casa di Dio”! Così sembra che le case dei ministri siano chiamate a preparare e a celebrare questa “casa di Dio” che è “la Chiesa del Dio vivente” (ver.15). La chiesa, a sua volta, è “colonna e sostegno della verità”. La Chiesa non è finalizzata a se stessa! La Chiesa è custodia e manifestazione del “mistero della vera fede”: la versione latina chiama questo mistero come “magnum pietatis sacramentum”, “il mistero della vera religiosità” dice la nostra versione italiana. Più prudentemente e pacatamente la versione precedente diceva “il mistero della pietà”. Dunque, che cosa è, o meglio, chi è questo “mistero” di cui la Chiesa del Dio vivente è “colonna e sostegno”? E’ Gesù, il Cristo del Padre! Gesù è l’apice di tutto, Colui nel quale convergono e si raccolgono la vita di ogni persona e ogni presenza e funzione nella Casa di Dio.
Le note delle bibbie dicono che la seconda parte del ver.16 è “una primitiva professione di fede”. In questa preziosa Parola è presente e rivelato il Signore Gesù. Tutta la vita del credente e ogni sua diaconìa, e dunque la Chiesa stessa, tutto è per rivelare e celebrare Gesù, manifestato nella carne, riconosciuto giusto nello Spirito, visto dagli angeli, annunciato fra le genti, creduto nel mondo, elevato nella gloria. Tutti e tutto verso Lui!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Coloro infatti che avranno esercitato bene il loro ministero, si acquisteranno un grado degno di onore e un grande coraggio nella fede in Cristo Gesù”: così dice il v.13. Il ministero è la diaconia, il servizio. Nella società di quel tempo il servire era considerato un disonore, cosa da schiavi… E invece per Gesù è la cosa più bella e preziosa che i suoi discepoli possano fare. Il suo distintivo (e quello dei credenti in lui) è quell’asciugamani di cui egli si cinse per lavare i piedi dei commensali. Il Padre è felice di “onorare” coloro che si comportano così. Ne verrà anche “coraggio”, sicurezza nella professione della propria fede.
A me è piaciuto tanto quell’avverbio del v.16 (in italiano “non vi è alcun dubbio”) in greco OMOLOGOUMENOS “per comune confessione”. Il mistero, il mistero di Gesù che si fa uomo, muore, risorge e ascende al cielo, è grande! tutti insieme lo contempliamo (v. piccola regola celesti lumine), lo custodiamo nella nostra coscienza pura (v.9) e lo annunciamo a tutti! è una sinfonia, una confessione comune, di tutti, ogni uno con la sua diaconia!