12 Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati rimessi i peccati in virtù del suo nome. 13 Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il maligno. 14 Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre. Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti, e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno. 15 Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; 16 perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. 17 E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
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Per molto tempo ho cercato di cogliere la “diversità” dei cammini della fede nelle persone e nella loro età. Oggi mi sembra di cogliere nell’Evangelista non tanto questa attenzione alle diversità, quanto il suo voler mostrare come ogni “diversità” si raccolga nell’unica esperienza del dono della fede. Sono quindi portato a vedere come tutti passino attraverso i diversi modi e le diverse sottolineature dell’evento della fede.
Dunque, non è che i peccati siano “stati rimessi” (ver.12) solo ai figlioli, ma a loro come ai loro padri, che, come i loro figli, hanno “conosciuto colui che è fin dal principio” (ver.13 e ver.14). Come i loro padri, anche i figli e i giovani hanno “vinto il maligno” (vers.13 e 14). E in tutti, vecchi e giovani, dimora la Parola di Dio (ver.14)!
L’altro tema, molto delicato, che oggi ci pone e ci propone la Parola di Dio, è quello del “mondo”. Di esso Giovanni parla molto, sia nel Vangelo sia nelle Lettere. E’ interessante vedere come il mondo debba essere non amato, e come peraltro sia giustamente (!!) amato.
Nel nostro brano la negatività del mondo viene enfatizzata in tutta la sua drammaticità. Insieme ad essa viene peraltro affermata la sua fragile temporalità: “il mondo passa con la sua concupiscenza” (ver.17). Per il cristiano il rapporto con il mondo è decisivo, perché “se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui” (ver.15).
E d’altra parte non si può ignorare l’amore assolutamente drammatico che unisce Dio al mondo!: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede un lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Giovanni 3,16-17).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.