1 Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più. 2 Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. 3 Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, 4 che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, 5 senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; 6 che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito. 7 Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. 8 Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito.
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Il testo incomincia con la supplica di progredire nel comportamento che hanno imparato dall’apostolo nella vita pratica. Egli in mezzo a loro ha insegnato un modo di comportarsi oltre che le verità della fede. Si intravede forse qui una modalità dell’essere apostolo che è meno evidente normalmente: insegnare un comportamento da imitare, un comportamento che vuole essere una via pratica di vivere il cristianesimo ad imitazione di Gesù Cristo. L’apostolo come modello da imitare per imitare Signore in una pratica di vita opposta al modello mondano.
Poi si incontra uno dei testi più forti del N.T. sul tema del rispetto delle persone nel loro corpo.
Ricorda il testo sul rispetto del tempio dello Spirito Santo che è il corpo del battezzato(1Cor 6,19). E ricorda le esigenti parole di Gesù nel Vangelo di Matteo ” chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore” (5,28)