8 E infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. 9 Non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene. A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua benedizione.
10 Chi infatti vuole amare la vita
e vedere giorni felici
trattenga la lingua dal male
e le labbra da parole d’inganno,
11 eviti il male e faccia il bene,
cerchi la pace e la segua,
12 perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti
e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere;
ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male.
1 Pietro 3,8-12

Siccome al ver.8 manca nel testo originale quel “siate” della versione italiana, mi piace pensare queste parole meno come un “precetto” e più come la descrizione-definizione dei discepoli di Gesù, anche per quell’ “infine”, che esprime la sostanza profonda della vicenda cristiana e la sua più fedele immagine. I cinque attributi meravigliosi dicono la bellezza della vita nuova. La versione italiana li ha voluti anche un po’ descrivere, e noi li accogliamo così. Vivere insieme queste bellezze della vita secondo il Vangelo veramente non è più il peso di norme, ma la celebrazione lieta del dono ricevuto dal Signore. Ed è soprattutto il ver.9 che si presenta come il cuore del nostro brano. Descrive la nostra chiamata da parte di Dio: siamo stati chiamati alla preziosa eredità della “benedizione”. La benedizione è la nostra vocazione. Per questo siamo stati chiamati alla vita nuova, per essere fonte di benedizione, sempre. Per questo siamo chiamati a non rendere “male per male né ingiuria per ingiuria”. Al contrario (questo significa il termine reso in italiano con quel “ma”): al male rispondiamo con il bene. Questa è la forza della benedizione che ci è stata consegnata e affidata: Il male subìto è semplicemente occasione per rispondere benedicendo!
I vers.10-12 sono citazione del Salmo 33(34),13-17. Anche questo è un dono prezioso che riceviamo dalla bontà di Dio, ed è anche un avvertimento: se qualche volta facciamo un po’ fatica nella preghiera dei Salmi, non dobbiamo stancarci! Piano, piano, come tutto quello che è troppo prezioso, la bellezza potente dei Salmi fiorisce e progressivamente diventa la parola più vera che possiamo ricevere dal Signore e a Lui restituire.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.