11Tolomeo, figlio di Abubo, era stato costituito stratega della pianura di Gerico. Egli possedeva molto argento e oro, 12poiché era il genero del sommo sacerdote. 13Il suo cuore si inorgoglì e si propose di impadronirsi del paese e covava perfidi disegni contro Simone e i suoi figli per eliminarli. 14Simone era in visita alle città della regione e si interessava delle loro necessità. Venne allora a Gerico insieme con Mattatia e Giuda, suoi figli, nell’anno centosettantasette, nell’undicesimo mese, cioè il mese di Sebat. 15Il figlio di Abubo, che covava il tradimento, li ricevette nella cittadella, chiamata Dok, che egli aveva costruito, e servì loro un grande banchetto, nascondendo lì degli uomini armati. 16Quando Simone e i figli furono ubriachi, Tolomeo e i suoi uomini si alzarono, impugnarono le armi, si scagliarono contro Simone nella sala del banchetto e trucidarono lui, i due figli e alcuni suoi servi. 17Così commise un’enorme perfidia e rese male per bene.
18Tolomeo poi scrisse un rapporto di queste cose e lo inviò al re, perché gli mandasse milizie in aiuto e gli desse in consegna la loro regione e le città. 19Inviò altri uomini a Ghezer per eliminare Giovanni e spedì lettere ai suoi comandanti, che venissero da lui, perché voleva dare loro argento, oro e doni; 20altri infine inviò a occupare Gerusalemme e il monte del tempio. 21Ma qualcuno corse avanti e informò Giovanni, a Ghezer, che suo padre e i suoi fratelli erano morti, aggiungendo: “Ha inviato uomini per uccidere anche te”. 22Udendo ciò, Giovanni rimase profondamente costernato; catturò gli uomini inviati per sopprimerlo, e li mise a morte. Aveva infatti saputo che cercavano di ucciderlo.
23Le altre azioni di Giovanni, le sue battaglie e gli atti di valore da lui compiuti, la ricostruzione delle mura da lui eseguita e le sue imprese, 24ecco tutto questo sta scritto negli annali del suo sommo sacerdozio, da quando divenne sommo sacerdote dopo la morte di suo padre.
Seleziona Pagina
Ormai abbiamo familiarizzato e ci siamo affezionati ai protagonisti di questa storia, che hanno avuto in sorte di dare la vita in difesa del loro popolo, Israele. In conclusione del libro, vediamo un ultimo tradimento che porta alla morte di Simone e di due suoi figli. Ci viene ben descritta la dinamica negativa nel cuore di Tolomeo: pur essendo genero di Simone, nominato da lui stratega e ricchissimo, “il suo cuore si inorgoglì”, si propose di “impadronirsi del paese” e a tale scopo “covava perfidi disegni”, covava il tradimento (vv.11-13). Com’è diverso lo spirito, lo stile di governo di Simone: visita le città della regione per conoscere i loro problemi e andare incontro alle loro necessità (v.14). A Gerico però scatta la trappola. Simone e i figli sono stati forse imprudenti? Si sono lasciati andare e hanno ecceduto col vino… Vengono trucidati. C’è ancora un fratello, Giovanni, che, “profondamente costernato”, sfugge però ai sicari, organizza la difesa di Gerusalemme, è pronto a combattere. Peccato che non possiamo leggere le sue imprese negli “annali del suo sommo sacerdozio”, poiché non sono giunti fino a noi.