1 All’inizio dell’anno successivo, al tempo in cui i re sono soliti andare in guerra, Ioab, alla testa di un forte esercito, devastò il territorio degli Ammoniti, quindi andò ad assediare Rabbà, mentre Davide rimaneva a Gerusalemme. Ioab occupò e distrusse Rabbà. 2 Davide prese dalla testa di Milcom la corona e trovò che pesava un talento d’oro e aveva una pietra preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Egli ricavò dalla città un bottino molto grande. 3 Ne fece uscire gli abitanti e li impiegò alle seghe, ai picconi di ferro e alle asce. Allo stesso modo Davide trattò tutte le città degli Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua gente.
4 Dopo questo, ci fu una battaglia con i Filistei, a Ghezer. Allora Sibbecài di Cusa uccise Sippài, dei discendenti dei Refaìm. I Filistei furono soggiogati.
5 Ci fu un’altra battaglia con i Filistei ed Elcanan, figlio di Iair, uccise Lacmì, fratello di Golia di Gat: l’asta della sua lancia era come un cilindro da tessitori.
6 Ci fu un’altra battaglia a Gat, dove c’era un uomo di grande statura, con le dita a sei a sei, in tutto ventiquattro, e anche lui era discendente di Rafa. 7 Egli sfidò Israele, ma Giònata, figlio di Simeà, fratello di Davide, lo uccise. 8 Questi erano i discendenti di Rafa, a Gat. Essi caddero per mano di Davide e dei suoi uomini.
1 Cronache 20

Le note delle nostre bibbie mettono in evidenza due particolarità del tratto di 1Cronache che stiamo percorrendo: la “censura” nei confronti di vicende negative nella vita del re Davide, come quella della moglie di Uria e delle tribolazioni con i figli; e l’attività bellica di Davide che spiegherà come mai non sarà lui a costruire il Tempio di Gerusalemme. A me sembra che anche questa “incoronazione” di Davide riferita dal ver.2, con una corona che forse era sul capo di un idolo, è ben lontana dalla più profonda tradizione spirituale e culturale del Popolo di Dio.
La storia si presenta con tutte le sue equivocità, e sembra che solo episodicamente si custodisca uno spirito di fedeltà alla storia di Israele e alla sua elezione divina. Anche la riduzione in schiavitù degli sconfitti non è nella linea più profonda della storia del Popolo del Signore (ver.3).
Gli episodi di singoli “duelli” riferiti dai vers.5-7 vogliono invece ribadire la strada tipica percorsa da Israele, quella cioè della vittoria su “mostruose” potenze da parte del piccolo popolo eletto dal Signore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
C’è un forte senso di unità che traspare da questi capitoli delle guerre di Davide: c’è Davide e con lui, a nome suo, anche Ioab, il capo dell’esercito, i suoi valorosi e tutto Israele. Oggi nel Vangelo del Lezionario abbiamo ascoltato il passo che dice : “uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli, uno solo è il Padre vostro, quello del cielo, uno solo è il vostro Maestro, il Cristo”.
Al tempo di Mosè, davanti al racconto degli esploratori della Terra Promessa, gli Israeliti ebbero paura per la presenza di uomini di alta statura possenti (gli Anakiti) e non ebbero fiducia in Dio, tanto da non volere andare avanti.
Oggi i prodi di Davide affrontono e uccidono alcuni di questi uomini grandi e possenti come anche lui aveva affrontato e vinto Golia. Si può pensare che i prodi del Cristo vincono i giganti perchè condividono con Lui quei caratteri del cap. 5 di Matteo: poveri in spirito, che piangono, miti, pacificatori.