Mentre esco dalla sala del consiglio comunale di Palazzo d’Accursio una persona mi domanda se mi è piaciuto l’incontro con i diversi interventi per ricordare il mio amato fratello Luigi Pedrazzi. Gli rispondo con una piccola bugia: “Ci devo un po’ pensare”. In verità l’ho riconosciuto come corrispondente di un giornale, ma io non ho ancora mandato il mio piccolo pezzo al Carlino, dove voglio dire due parole proprio su questo incontro che mi ha riempito di gioia e di commozione.

Ed eccomi allora a scrivere queste due parole. E comincio …dal Paradiso! Dove Gigi vive per sempre quella sapiente gioia del cuore che il Buon Dio gli ha regalato qui sulla terra e che lui ha accolto e comunicato con straordinaria generosità! La bellezza dell’incontro di ieri è stato proprio questo far festa a chi è stato capace di comunicare la gioia di Dio a tutti: piccoli e grandi, credenti e non credenti, si potrebbe dire buoni e cattivi, e quindi anche a me, che cattivo tante volte sono stato preso per mano da quel suo volere in ogni modo voler bene a tutti che mi ha conquistato e che ieri ho ritrovato nei sentimenti e nelle parole di quelli che ci hanno raccolti nella memoria e nella profezia che Gigi ha così abbondantemente seminato. Si parlava di tempi passati e di antiche rivalità culturali, politiche e spirituali. E qui è avvenuto il piccolo luminoso miracolo di ieri: parlavano persone di diverse tradizioni con parole che ricordavano grandi diversità. E ognuno degli oratori, dall’ex. sindaco all’Arcivescovo, parlando di Gigi parlavano di ponti, di incontri e di abbracci che Gigi ha regalato a tutti! Questo suo servire con intelligente mitezza ambiti che si potevano considerare addirittura “nemici”, si è ripresentato ieri nelle parole di tutti gli interventi come una incessante tensione verso la pace, che ha reso presente in sala la Pace! Come se ricordare lui diventasse pensieri e sentimenti per noi è addirittura di noi: un nostro misterioso e profondo “volerci bene” mentre con affetto ricordavamo la sua gioiosa capacità di essere sempre assolutamente libero e nello stesso momento fraterno amico di tutti. Non c’era ieri nessuna rivendicazione gelosa, ma piuttosto la meravigliata e meravigliosa scoperta che quello che ci unisce è molto di più di quello che ci divide. Così, lui che è stato un grande viaggiatore spregiudicato delle diversità e delle inimicizie, ieri ci ha mostrato come ognuno di noi è misteriosamente condotto verso un grande universale abbraccio. Penso sia questa la preghiera di Gigi per ciascuno di noi e per tutti .
Buona Domenica a tutti. Anche a Gigi.

Giovanni della Dozza.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 24 Settembre 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.