teofania_1Caro don Giovanni, lei con le sue parole mi illumina, e ho visto che nel vangelo di questa domenica si parla di noi cristiani come della luce del mondo. Ma anche un po’ mi confonde. Abbiamo la stessa età io e lei, ma qualche volta la sento vicino e qualche volta un po’ strano. Non si offenda. Le voglio chiedere in sostanza come uno può capire di avere veramente la fede. Io non pratico la religione ma penso di avere forse un po’ di fede. Ma sto pensando giusto?

Caro amico coetaneo, non solo non mi offendo, ma la ringrazio per il suo messaggio, al quale rispondo subito anche perché lei ricorda che in questa domenica il vangelo ci parla di luce. Come fa a saperlo se non “pratica la religione”? Ma non voglio farle un interrogatorio. Resta che la sua domanda è delicata e difficile, almeno per me. Infatti io penso che la fede, per lo meno nel suo affacciarsi e nel suo proporsi alla nostra persona non è identificabile con una dottrina o con un codice morale, ma è piuttosto da cogliere nella propria persona e nella propria storia. Ora, un segno molto forte di questa presenza del dono della fede sta nell’esperienza della tensione tra solitudine e comunione. La fede è infatti l’esperienza profonda di una “visita” alla nostra più profonda interiore solitudine. È un accorgersi insieme sia della insopportabile fragilità e infelicità della solitudine – perché siamo fatti non per essere soli, ma per la comunione – e quindi del dono straordinario di una strana e misteriosa “visita” a tale solitudine. Un percepire che uno “sguardo” si è posato su di noi, e che c’è accanto a noi e in noi un “Tu” che ci interpella, ci accompagna, ci ama e insieme ci turba… e tanto altro che è parte di un’esperienza nella storia di ciascuno. Ma questo è proprio solo un inizio. Sarebbe bello poter continuare questa conversazione. Per ora diciamoci che la fede è entrare nel volto nuziale della nostra vita, per un vincolo d’amore che non ci abbandona anche se il nostro cammino è accidentato, e pieno anche di oscurità e di paure. In questo cammino impariamo a conoscere come questo “Tu” non ci abbandoni mai.
Buona Domenica a tutti.

Don Giovanni.

Domenica 9 Febbraio 2014