Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. 8 A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10 Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.
Seleziona Pagina
“Per tre volte ho pregato il Signore”, dice Paolo, e noi vediamo da questo testo che egli rivolgeva la sua preghiera insistente, regolare, a Gesù stesso, al Signore. E’ preziosa quindi la risposta a questa preghiera, poiché è la risposta di Gesù, sono sue parole: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Paolo prende talmente sul serio le parole di Gesù che conclude poco dopo: “Quando sono debole, è allora che sono forte”. Ed elenca debolezze, oltraggi, difficoltà, persecuzioni, angosce sofferte per Cristo… Possiamo passare anche noi in rassegna le nostre “debolezze” di ogni tipo, perché è lì che si manifestano l’amore e la forza del Signore, la sua grazia per noi.
Mi sembra molto importante che al ver.7, di cui oggi è riportata la seconda parte, si affermi che anche l’azione di Satana, per quanto pericolosa e dolorosa, è in realtà guidata da Dio per un fine positivo!!
Dice infatti che la “spina” è un inviato di Satana, ma in realtà essa opererà a favore di Paolo che la deve subire e portare, lui dice “affinchè io non monti in superbia … perché io non monti in superbia”!
Questo ci porta molto vicino alla notte di Gesù nell’agonia del Getsemani, quando Egli chiede al Padre che, se è possibile, allontani da Lui questo calice, ma conclude: “Però non come voglio io, ma come vuoi tu!” (Matteo 24,39).
Così, anche Paolo chiede per tre volte al Signore di allontanare questa “spina” da lui, ma riceve dal Signore la risposta, che trasforma anche questa prova in un nuovo dono di Dio attraverso una rivelazione meravigliosa: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza” (ver.9).
Dunque, nella prova il discepolo non é abbandonato: “Ti basta la mia grazia”!
E questo è il segno forte della comunione con il Signore Gesù.
E diventa il suo vanto! Per questo dice: “Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo”.
E’ dunque piena comunione con il Signore.
E questo è il compiacimento di Paolo! Tutto viene sofferto “per Cristo” (ver.10).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.