14 Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. 15 Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva. 16 Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, 17 perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie.
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Diversamente dai testi paralleli di Marco 1 e Luca 4, dove da altri Gesù è informato e invitato ad intervenire nell’infermità della suocera di Pietro, nella memoria evangelica di Matteo è Gesù stesso che “vede” questa donna ammalata.
Egli le tocca la mano, la febbre lascia questa donna, che “si alzò e lo serviva”.
Mi pare che il rapporto stretto tra guarigione e “diaconia” voglia sottolineare che per lei il servizio del Signore è lo scopo profondo della sua guarigione! Ora può compiere quello che prima le era impedito.
Il ver.16 ci dice di molti altri, posseduti dallo spirito del male o ammalati, che Gesù libera e risana.
Mi affascina al ver.17 la citazione del profeta Isaia: “Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie”!!
L’evento non è ricordato come prodigio o potenza di guarigione, ma come atto profondo di amore da parte di Gesù che “ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie”!!
Il Signore ama questa povera umanità!
Veramente il Signore ci vuole bene e prende su di Sé tutte le nostre infermità!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.