terremoto-croce-della-chiesa-di-crevalcore E adesso, che Papa è bello sperare e chiedere alla grazia di Dio?

La domanda è seducente e rispondo volentieri. Faccio una premessa necessaria. Non si tratta di “gusti” né di “doti” da sperare o da aspettare in un persona o in un’altra. Mi sembra più importante chiedere al Signore un Papa che possa rispondere alla situazione attuale della Chiesa e del mondo, con tutta la bellezza e la bontà della Parola evangelica. Per questo sono contento di lasciare oggi la parola proprio a Papa Benedetto, che quarantaquattro anni fa faceva questa previsione e , io penso, profezia, su una Chiesa del futuro che oggi è molto più vicina rispetto a quel 1969 quando il teologo Ratzinger così scriveva: “Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali. Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico, flirtando ora con la sinistra e ora con la destra. Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti. Sarà un processo lungo, ma quando tutto il travaglio sarà passato, emergerà un grande potere da una Chiesa più spirituale e semplificata. A quel punto gli uomini scopriranno di abitare un mondo di indescrivibile solitudine, e avendo perso di vista Dio, avvertiranno l’orrore della loro povertà. Allora, e solo allora, vedranno quel piccolo gregge di credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto”. Queste parole di Papa Benedetto mi hanno commosso e mi hanno guidato ad una preghiera piena di speranza per il suo Successore. Mi piace poter onorare oggi Chi molti anni fa le ha scritte con tanta umile sapienza.

Buona Domenica.

Don Giovanni.

Domenica 3 Marzo 2013.