12 Beato l’uomo che resiste alla tentazione perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
13 Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato al male ed egli non tenta nessuno. 14 Ciascuno piuttosto è tentato dalle proprie passioni, che lo attraggono e lo seducono; 15 poi le passioni concepiscono e generano il peccato, e il peccato, una volta commesso, produce la morte.
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A me non piace la traduzione italiana del ver.12, perché mi sembra faccia impallidire e impoverire la severa umiltà che viene attribuita all’uomo nella “prova” della tentazione che egli deve portare e sopportare.
Il termine che ci ha illuminato nei giorni precedenti, quella “pazienza” (vers.2-4), che è capacità e volontà di portare e sopportare, oggi torna come verbo, che appunto viene reso meglio con il termine “portare, sopportare”, e quindi “l’essere stato provato” piuttosto che “aver superata” la tentazione!
Perché non si può dimenticare che il male è più potente di noi, e solo il nostro stesso “stare sotto”, come Gesù sotto la Croce, proprio per la potenza del sacrificio d’amore del Signore, ci consente di resistere.
Per questo, Giacomo dice che “riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano”! Solo un miracolo d’amore ci consente di non soccombere sotto la prova. Non è quindi che la prova sarà superata, ma che noi saremo stati provati e avremo potuto resistere per la potenza dell’amore del Signore per noi e del nostro amore per Lui!
Noi siamo, o dovremmo essere, “quei che lo amano”! Dunque, è vero quello che compare nella versione italiana del ver.13, ma se è vero che Dio “non tenta nessuno”, è vero che Dio consente che noi siamo “provati”, come ha fatto con il suo servo Giobbe!
Gesù stesso “fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo” (Matteo 4,1)!
Le passioni “attraggono e seducono” (ver.14), generano il peccato e il peccato “produce la morte” (ver.15).
Ma la misericordia del Signore è risurrezione e vita nuova!
Almeno, questa è la mia esperienza di peccatore perdonato e salvato.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.