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PARROCCHIA “S.MARIA DEL GRADARO” MANTOVA

 

LA LAMPADA PER IL CAMMINO

 

 

Vangelo di Domenica 10 Marzo

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA

GIOVANNI 9,1.6-9.13-17.34-38

 

 

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: “Va' a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa "Inviato")”. Quegli andò si lavò e tornò che ci vedeva.

Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: “Non è egli quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?”. Alcuni dicevano: “È lui”; altri dicevano: “No, ma gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono io!”.

Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato”. Altri dicevano: “Come può un peccatore compiere tali prodigi?”. E c'era dissenso tra di loro. Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?”. Egli rispose: “È un profeta Gli replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?”. E lo cacciarono fuori.

Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: “Tu credi nel Figlio dell'uomo?”. Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui?”. Gli disse Gesù: “Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui”. Ed egli disse: “Io credo, Signore!”. E gli si prostrò innanzi. Gesù allora disse: “Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi”. Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: “Siamo forse ciechi anche noi?”. Gesù rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane”.

 

Lunedì 11 marzo

Andò, si lavò, e tornò che ci vedeva.

Quante azioni e movimenti compiamo anche noi ogni giorno: non siamo mai fermi, né con il corpo né con il pensiero. Solo quello che viene fatto in obbedienza al Signore che ce lo chiede porterà veramente frutto.

 

Martedì 12 marzo

Tu che dici di lui dal momento che ti ha aperto gli occhi?.

Anche Gesù chiede ai suoi discepoli e anche a noi “Chi dite che io sia?” Signore donaci gli occhi del cuore per riconoscerti Cristo Salvatore.

 

Mercoledì 13 marzo

Tu l’hai visto; colui che parla con te è proprio lui.

“Dove sei Signore?” Spesso è la nostra domanda. Noi vogliamo incontrare Dio e cerchiamo di vederlo in tanti modi. Basta aprire il libro della sua Parola e lasciare che Lui parli al nostro cuore per vederlo, conoscerlo, non sentirsi piu’ soli ma in compagnia del solo vero Amico.

 

 

Vangelo di Domenica 17 Marzo

QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA

GIOVANNI 11,3-7.17.20-27.33-45

 

 

In quel tempo, Le sorelle mandarono dunque a dirgli: “Signore, ecco, il tuo amico è malato”.

All'udire questo, Gesù disse: “Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato”. Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Làzzaro. Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. Poi, disse ai discepoli: “Andiamo di nuovo in Giudea!”. Venne dunque Gesù e trovò Làzzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà”. Gesù le disse: “Tuo fratello risusciterà”. Gli rispose Marta: “So che risusciterà nell'ultimo giorno”. Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?”. Gli rispose: “Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire, nel mondo”.

Gesù si commosse profondamente, si turbò e disse: “Dove l'avete posto?”. Gli dissero: “Signore, vieni a vedere!”. Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: “Vedi come lo amava!”. Ma alcuni di loro dissero: “Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?”.

Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra.

Disse Gesù: “Togliete la pietra!”. Gli rispose Marta, la sorella del morto: “Signore, già manda cattivo odore, poiché é di quattro giorni”. Le disse Gesù: “Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?”. Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse:,“Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato”. E detto questo, gridò a gran voce: “Làzzaro, vieni fuori!”. Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: “Scioglietelo e lasciatelo andare”.

Molti dei Giudei che eran venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

Giovedì 14 marzo

Io sono la risurrezione e la vita. Credi tu questo?.

Quando pensi di essere solo, senza niente a cui aggrapparti, lì il Signore ti raggiunge diventando ponte tra la tua miseria e la misericordia di Dio Padre.

 

Venerdì 15 marzo

Togliete la pietra.

Occorre che qualcuno tolga le pietre che chiudono nel buio la nostra vita. Anche Gesu’ si è lasciato chiudere nel sepolcro da una terribile pietra ma poi è risorto ribaltandola via. Per questo solo Lui è capace di togliere davvero le nostre pietre.  La sua morte ha sconfitto la nostra morte.

 

Sabato 16 marzo

Lazzaro vieni fuori!.

Basta la Parola di Gesu’ e Lazzaro esce dalla morte. Questa è veramente una Parola potente, non come le mille altre parole che conosciamo. Questa Parola Gesu’ l’ha detta per ciascuno di noi nel battesimo come anticipo di quella che dirà a ciascuno di noi per farci entrare nella casa del Padre.