La sala della Bibbia senza sosta

Caro don Giovanni, nelle ultime settimane ho letto qui e là la notizia di questa maratona nella bibbia che lei ha organizzato alla Dozza. Subito ho pensato che io non c’entro niente in queste cose. E che queste cose non mi interessano. Parole di uomini di altri tempi fatte passare come parole di Dio. Un dio che non c’è. Mi ha però divertito il fatto che anche uno che non crede in niente come me può venire a leggere e ad ascoltare. Verrei volentieri, ma ho paura di un posto religioso dove non vado da quando ero ragazzo. Ho ascoltato qualcosa della bibbia letta a Roma e mi ha fatto pensare. Mi aiuti a capire se è possibile partecipare anche a una persona del mio tipo. Messaggio firmato.

Queste poche righe non mi permettono di capire che "tipo" lei sia. Avevo in mente il suo messaggio quando oggi sono sceso a vedere la piccola sala che hanno preparato per questa lettura di tutta la Bibbia. Venga a vedere questo posto! L’ha progettato un mio caro amico che oltre ad essere un professionista di valore è una persona spiritualmente molto fine. Sono sicuro che il posto le piacerà molto e la convincerà a fermarsi. Tutto è molto semplice e spoglio. L’ambiente è dominato da tre grandi immagini. Al centro la fotografia di una pergamena antica del testo biblico dell’Esodo dove si narra della liberazione dei padri dall’Egitto e del loro canto di gioia dopo il passaggio del mare. Da una parte e dall’altra le immagini di Gerusalemme e di Bologna. Gerusalemme come l’ha disegnata su un foglio da viaggio un pellegrino italiano del 1700, molto ingenuamente e molto affettuosamente. Bologna antica in una bella stampa che ne mostra l’urbanistica ispirata alla Santa Gerusalemme. Un bel leggìo che sembra farsi trasparente per dare onore al grande Libro. Un po’ di sedie e basta. Per offrire un’accoglienza semplice, spoglia e gentile. Per invitare a fermarsi. Per suscitare, forse, una domanda. Il desiderio di dire che si può ricominciare. Che forse c’è una direzione della vita. Che c’è una tenda nel deserto: una tenda beduina, dove è norma invalicabile che ognuno per tre giorni sia accolto senza nulla domandargli di sè e di quello che cerca. Una tenda dove un giorno anche Dio stesso si è fermato perchè Abramo non gli ha permesso di passare oltre senza aver assaggiato la sua affettuosa ospitalità. Questa Tenda della Parola di Dio precede tutte le dottrine e tutte le regole: è pura notizia buona. Non esige condizioni speciali di merito e di purità per donarsi al viaggiatore desideroso di trovare quiete. E precede le chiese perchè lei stessa le genera e le plasma. Davanti alla Parola di Dio siamo tutti dei "lontani", ma Lei è a tutti vicina. Chi l’ascolta si chiede come possa quel vecchio Libro parlare di noi, oggi. L’ambizione di questi prossimi giorni è l’idea di non aver preparato un luogo e un tempo per leggere e ascoltare la Parola di Dio, ma quella di poter ascoltare e accogliere questa Parola che vuole essere per ciascuno e per tutti un luogo nuovo dove vivere e gioire. Aspettiamo anche te. Buona Domenica. d.Giovanni.