Buona festa della trasfigurazione. Ricordiamo in modo particolare Sara, Nicola, Benedetto e Vincenzo. Noi però qui la festa della trasfigurazione l’abbiamo celebrata ieri domenica, con messa a Mapanda con tanto di matrimonio, per cui oggi abbiamo ripreso di nuovo il racconto di Gesù di sabato. Vi mandiamo perciò un contributo bis.
L’annotazione del v. 31 “per caso”, sembra volere indicare che il sacerdote, e con lui il levita, hanno perso la coincidenza importante della loro vita. Il fatto che passano oltre assume una connotazione particolarmente triste se si pensa che la domanda di non passare oltre attraversa tutta la storia della salvezza, da Abramo che domanda ai tre viandanti/angeli di non passare oltre, ai discepoli di Emmaus che al forestiero/Signore che fa come se dovesse andare più lontano, dicono “Resta con noi perchè si fa sera..” IL punto decisivo del testo appare l’annotazione “ne ebbe compassione”, discrimine tra il samaritano e gli altri due e che rimanda ai diversi passi biblici sulle viscere di misericordia di Dio e del suo Cristo. Abbiamo di nuovo sottolineato che la battuta finale di Gesù “Va e anche tu fai lo stesso” riporta il dottore della legge alla considerazione di essere lui prima di tutto ‘oggetto della misericordia che è chiamato fare. Nel testo vi è una provocazione riguardo alla domanda su chi è il mio prossimo , forse esplicitata dal verbo del v.36: diventa tu suo prossimo, avvicinati tu. Così ha fatto Dio che è sceso dal cielo e è diventato nostro prossimo, cosi il regno di Dio secondo l’annuncio che Gesù affida ai suoi discepoli: il regno di Dio si è fatto vicino a voi”. Così i i discepoli del Signore, e così alla fine Gesù dice al dottore della legge. Il testo di questi giorni degli Atti è paradigmatico: la comunità dei credenti giudei deve accettare che Dio è diventato prossimo delle nazioni, e non può richiedere come condizione che siano esse ad approssimarsi alle loro pur gloriose tradizioni. Anche il passaggio della regola a riguardo della castità su una obbedienza a terre lontane e a genti straniere alla nostra cultura e mentalità si può leggere nella stessa direzione.
Buona festa della trasfigurazione. Ricordiamo in modo particolare Sara, Nicola, Benedetto e Vincenzo. Noi però qui la festa della trasfigurazione l’abbiamo celebrata ieri domenica, con messa a Mapanda con tanto di matrimonio, per cui oggi abbiamo ripreso di nuovo il racconto di Gesù di sabato. Vi mandiamo perciò un contributo bis.
L’annotazione del v. 31 “per caso”, sembra volere indicare che il sacerdote, e con lui il levita, hanno perso la coincidenza importante della loro vita. Il fatto che passano oltre assume una connotazione particolarmente triste se si pensa che la domanda di non passare oltre attraversa tutta la storia della salvezza, da Abramo che domanda ai tre viandanti/angeli di non passare oltre, ai discepoli di Emmaus che al forestiero/Signore che fa come se dovesse andare più lontano, dicono “Resta con noi perchè si fa sera..”
IL punto decisivo del testo appare l’annotazione “ne ebbe compassione”, discrimine tra il samaritano e gli altri due e che rimanda ai diversi passi biblici sulle viscere di misericordia di Dio e del suo Cristo.
Abbiamo di nuovo sottolineato che la battuta finale di Gesù “Va e anche tu fai lo stesso” riporta il dottore della legge alla considerazione di essere lui prima di tutto ‘oggetto della misericordia che è chiamato fare.
Nel testo vi è una provocazione riguardo alla domanda su chi è il mio prossimo , forse esplicitata dal verbo del v.36: diventa tu suo prossimo, avvicinati tu. Così ha fatto Dio che è sceso dal cielo e è diventato nostro prossimo, cosi il regno di Dio secondo l’annuncio che Gesù affida ai suoi discepoli: il regno di Dio si è fatto vicino a voi”. Così i i discepoli del Signore, e così alla fine Gesù dice al dottore della legge. Il testo di questi giorni degli Atti è paradigmatico: la comunità dei credenti giudei deve accettare che Dio è diventato prossimo delle nazioni, e non può richiedere come condizione che siano esse ad approssimarsi alle loro pur gloriose tradizioni. Anche il passaggio della regola a riguardo della castità su una obbedienza a terre lontane e a genti straniere alla nostra cultura e mentalità si può leggere nella stessa direzione.