andrea e tommaso

MAIN – Il 24 novembre scorso p. Tommaso Bernacchia (Abouna Touma) è stato eletto come nuovo superiore del ramo maschile della Piccola Famiglia dell’Annunziata.

Succede a p. Athos Righi che nell’agosto 2013 si è dimesso dall’incarico ricoperto con grande dedizione dal 1994, quando ancora era vivente il fondatore della comunità.

La Piccola Famiglia dell’Annunziata è sorta in Italia (diocesi di Bologna) nel 1956, per iniziativa di Giuseppe DOSSETTI (1913-1996), grande figura del cattolicesimo italiano, di cui quest’anno si è celebrato il centenario della nascita.

La comunità, che si compone di fratelli e sorelle che conducono vita comunitaria nel monastero, e di sposi che vivono con le loro famiglie,  si propone “lo sviluppo coerente e continuo della vita battesimale dei suoi membri sino alla sequela pura e totale di Cristo…in uno spirito di semplicità e di spogliazione, di ubbidienza e di abbandono alla iniziativa preveniente di Dio, il quale solo può dare l’umiltà del Cristo e la sua carità piena e universale” (dallo Statuto, artt. 3 e 4).

La comunità è presente in modo stabile in seno alla chiesa madre di Gerusalemme fin dal 1972. Nel 1983 il patriarca Giacomo Beltritti ha chiamato la comunità in Giordania, affidandole la chiesa latina di s. Giacomo nel villaggio di Maìn (vicino a Madaba e al Monte Nebo). Nel 1989 poi il patriarca Michel Sabbah ha voluto che la comunità fosse presente anche nel villaggio palestinese di Ain Arik (vicino a Ramallah). I fratelli e le sorelle di Maìn e di Ain Arik conducono una vita orante, di adorazione e di lode di Dio e di intercessione per gli uomini, una vita che riserva il primo posto alla Eucarestia e all’ascolto della Parola di Dio nella Sacra Scrittura. Le due comunità, ben inserite nella chiesa di Gerusalemme e nei due villaggi dove risiedono, sono un punto di riferimento per tanti che desiderano unirsi alla loro preghiera e ricevere un aiuto spirituale.

Padre Tommaso, dopo avere esercitato per nove anni il ministero sacerdotale nella diocesi di Fano (Italia), è entrato nella Piccola Famiglia dell’Annunziata nell’anno 1976, recandosi subito a Gerico dove da quattro anni già risiedeva il fondatore p. Giuseppe con alcuni fratelli. Nel 1981 ha fatto la professione religiosa a Gerusalemme. Nel 1983 è stato mandato in Giordania per dare inizio, insieme ad alcuni fratelli e sorelle, al monastero di Maìn, ed in Giordania è rimasto ininterrottamente per trent’anni fino ad oggi, svolgendo un ampio servizio di accoglienza e di sostegno spirituale per tanti. Ora dovrà rientrare in Italia per dedicarsi al compito cui la sua comunità lo ha eletto. Ma almeno una volta all’anno tornerà per un breve periodo in Giordania.

Abbiamo chiesto a p. Tommaso un ‘commento’ alla sua elezione.

Ci ha detto:

Sono nella Piccola Famiglia dell’Annunziata da 37 anni. In essa ho trovato una proposta di vita cristiana che mi ha sedotto: una vita che riserva il primato a Dio, alla ricerca del Suo volto, nella consegna alla iniziativa gratuita del Suo amore.  Una vita vissuta insieme a fratelli e sorelle, in seno alla chiesa, modellata sulla vita della prima comunità cristiana di Gerusalemme (come descritta negli Atti degli Apostoli). Una vita di servizio ai ‘fratelli in umanità’, cristiani e non, con predilezione per i più poveri.

Ora, dopo tanti anni vissuti qui, in seno alla chiesa di Gerusalemme, mi viene chiesto di prendere il dolce carico di tutto il ramo maschile della nostra Famiglia e di mettermi a totale servizio dei miei fratelli.

Da tempo siamo insieme nella stessa casa (pur nelle varie sedi in cui siamo distribuiti in Italia, Palestina e Giordania);  tutti abbiamo avuto e abbiamo in don Giuseppe un unico padre;  tutti amiamo la Piccola Regola che lui ha scritto per la vita della nostra comunità. Il mio servizio non può proporsi altro che spingere il nostro percorso comunitario in avanti, secondo gli impulsi che il Signore continua a darci.  

I fratelli e le sorelle di Maìn e di Ain Arik sono qui, in seno alla chiesa di Gerusalemme, a nome di tutta la comunità. Don Giuseppe ha seminato nel cuore di noi tutti due amori: l’amore per la chiesa madre di Gerusalemme e l’amore per i popoli non cristiani in mezzo ai quali andare umilmente, ricchi solo della ‘ferita’ dell’amore di Cristo e del suo vangelo. Il mio nuovo servizio ora mi chiama in Italia, ma i ‘due amori’ restano in me e in tutta la comunità.

A nome del patriarca Mons. Fouad Twal e di tutta la chiesa di Gerusalemme facciamo in nostri migliori rallegramenti a p. Tommaso e a tutta la sua comunità, assicurando per loro la nostra preghiera.

Fonte: Patriarcato latino di Gerusalemme 

Foto: Viaggio in Giordania di Andrea (2012)