Mi sembra di essere arrivato al punto ultimo della mia vita. Niente è stato ed è buono in questa mia vita. Non ho preso il bene che veniva e sono stato sempre attratto dal male, anche se adesso ci sto male. Dai miei genitori cattolici non ho preso niente. Una vita sbagliata non riesco a buttarla via. È inutile che le dica i particolari, perché penso che lei li conosca bene in tanti uguali a me. Il suo messaggio di domenica passata mi attirava ma mi sembra che per me non ci siano alternative. Per come la conosco lei sorriderà se le dico che non ho ancora trent’anni eppure mi sembra di essere arrivato alla fine.
L’anonimato rigoroso del suo messaggio mi consente di pubblicarlo senza il timore di essere indelicato nei suoi confronti. D’altra parte è in me prepotente il desiderio di darle un segno di speranza e di pace che può darsi anche qualche altro lettore possa ricevere. Sono segni di speranza che non posso ricavare dalla mia vita, perché anch’io sono un povero peccatore e i miei “conti”, come i suoi, sono tutti a svantaggio. Ma ho ricevuto senza nessun mio merito quella Parola della speranza e della pace, che è capace di annullare ogni distanza e di restituire la pace anche alla vicenda più tempestosa e dolorosa. In questo mi sento sostenuto e incoraggiato dalla presenza, dall’esempio e dall’insegnamento di Papa Francesco. Questo mi consente di dirle che il desiderio di Gesù è quello di comunicare la speranza del Vangelo ad ogni situazione umana, anche la più ferita. Non si deve partire dal giudizio morale. Bisogna sempre partire dalla potenza del Vangelo e dal desiderio di Gesù di comunicarlo e regalarlo ad ogni persona, e vicenda e situazione. Anche la più oscura e disperata. E quindi sono a dire a lei , come a me e come a tutti, che si può sempre ricominciare. Anche dalla condizione più lontana e rattristata. Quindi, caro amico e fratello, ricominciamo anche noi. Anch’io. E anche lei. E il Vangelo ricomincia non dove siamo già stati capaci di scrollarci il peso della nostra vita, ma là dove abbiamo bisogno di essere liberati per una speranza nuova.
Buona Domenica a lei e a tutti i nostri cari lettori.
Don Giovanni.
Domenica 3 novembre 2013