Scuola rurale 2014Club Dossetti – Parrocchia di Sammartini.

Ricordiamo i prossimi appuntamenti della nostra Scuola Rurale:
-venerdì 7 febbraio a Sammartini, per il tema generale: Matrimonio e famiglia, quinto incontro sul tema “Separati, divorziati, coppie di fatto”.
-domenica 9 febbraio a Crevalcore, per il tema generale: Papa Francesco e il mondo d’oggi, incontro con don Virginio Colmegna sul tema: “I poveri”.
(V. anche il volantino (file PDF) con il programma 2014 completo).

Di seguito pubblichiamo le registrazioni audio e un piccolo resoconto del quarto incontro del ciclo “Matrimonio e Famiglia” che si è tenuto venerdì 31 gennaio 2014 a Sammartini.
V. anche i post con registrazioni audio degli incontri precedenti: primo incontro  (venerdì 10 gennaio);  secondo incontro  (venerdì 17 gennaio); terzo incontro (venerdì 24 gennaio).

Tema della serata: “La trasmissione della fede ai figli”

Registrazioni audio:
-don Francesco Scimè:  Introduzione (file mp3, 24,8 MB)
-don Giovanni Nicolini:  Introduzione (file mp3, 24,8 MB) .
-Moretti: Testimonianze (file mp3, 17 MB) .
-Bergamini: Testimonianze (file mp3, 12 MB) .
-Ziosi: Testimonianze (file mp3, 17,7 MB) .
-Serra: Testimonianze (file mp3, 9 MB) .
-Interventi e conclusioni  (file mp3, 11,4 MB) .

Don Francesco.
Oggi è S. Giovanni Bosco, protettore dei giovani.
Alcuni Salmi sull’argomento:
Sal 77 (78), 3ss.: Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto ai nostri figli… perché la conosca la generazione futura, i figli che nasceranno, essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli, perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma custodiscano i suoi comandi.
Sal 127, 3: Beato chi teme il Signore… i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa… possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Sal 143, 12: I nostri figli siano come piante, cresciute bene fin dalla giovinezza; le nostre figlie come colonne d’angolo, scolpite per adornare un palazzo… Beato il popolo che possiede questi beni, beato il popolo che ha il Signore come Dio.
Sal 147, 9: Così non ha fatto con nessun’altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
Una nota dolente: Sal 105, 37: “Immolarono i loro figli e le loro figlie agli dei falsi. Versarono sangue innocente, il sangue dei figli e delle figlie agli dei falsi”.
Alcune famiglie nella Bibbia:
Adamo ed Eva: Caino e Abele.
Abramo e Sara: Isacco ed Ismaele.
Isacco e Rebecca: Giacobbe ed Esaù.
Giacobbe e i suoi 12 figli, in particolare la storia di Giuseppe e i suoi fratelli in Gen 37-50.
Gesù e i suoi figli, Gv 13, 33ss.: “Figlioli (apax nei vangeli), ancora per poco sono con voi… Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”.
Una prima conclusione dall’esame di queste storie di famiglie: la cosa principale da sperare e chiedere per i figli sembra essere che si vogliano bene, che siano in comunione tra loro.
L’educazione:
Tobi e suo figlio Tobia: Tb 4, 3-21. 14, 8-11.
2Macc 6, 24-28: Eleazaro muore perché i giovani non si perdano, per dare un nobile esempio.

Don Giovanni
C’è un’idea greca dell’educazione (maieutica), per la quale si “tira fuori” (e-ducere) ciò che già c’è nell’uomo, perché l’uomo, secondo la filosofia greca, è costituzionalmente buono. Per l’educazione cristiana invece la base è la buona notizia, l’intento è riempire la vita delle persone di bellezza, colmare l’altro di affetto. Il bene, per il cristianesimo, non è interno all’uomo, ma viene all’uomo dalla relazione, dall’incontro con l’altro. L’amore è il fondamento di tutto, ma non si dà amore senza relazione. Il vero peccato è la non accoglienza del dono, della visita dell’altro. Ai figli forse abbiamo dato troppa legge e poco vangelo. Ricordare il vangelo di oggi (Lc 8, 4-8): l’esuberanza del dono, fino allo sperpero, del gesto del seminatore che getta il seme dovunque, largamente, gratuitamente. L’anima della pedagogia cristiana è introdurre le persone nella bellezza della nostra vita.
È importante che siamo diversi, l’amore lo esige. Non dire che questi tempi sono peggiori dei nostri, che questa generazione è peggiore della nostra. Una bella esperienza è diventare i figli dei nostri figli.
Importanza della conversazione, come forma privilegiata di relazione: un rischio della tecnologia odierna è quello di isolare le persone.

Giovanna Moretti
In una lettera di 21 anni fa mio figlio Marco scrisse ai suoi amici, figli delle altre nostre famiglie, che sentiva il bisogno di far tesoro dell’eredità ricevuta dai loro genitori, soprattutto eredità di relazioni, di crescita insieme, nella diversità rispettosa degli altri, nell’ascolto del vangelo che dice di amare il prossimo come se stessi. Don Giuseppe Dossetti disse che la Piccola Regola va compresa nella grande regola che è il vangelo.

Corrado Moretti
1. Non è bene limitarsi ad una riflessione sul passato, perché la vita continua.
2. Siamo partiti con la Parola di Dio: tutto è nato da lì. Questo ha esaltato la diversità delle esperienze. Le famiglie giovani partono dalla Parola.
3. Mio figlio Marco ci “rimprovera” di averlo messo in un mondo in cui non si sente a suo agio, perché diverso da quello che lui ha conosciuto vivendo tra noi.
4. Un modo privilegiato di trasmissione della fede attraverso l’amore è il dolore. A volte il rapporto con i figli sembra essere finito; allora bisogna ripartorire i figli con dolore.

Stefano Bergamini
Dossetti dice che la fede non si può trasmettere, perché è un dono di Dio, che Egli ha già fatto ad ognuno.
Io e Valeria abbiamo pensato le stesse cose. Abbiamo pensato che fosse importante curarci della nostra fede, prima e più che di quella dei figli. Abbiamo ritenuto anche che era necessario fare un cammino insieme con altre famiglie, anche in questo. Siamo stati un mese in Africa e quattro mesi in Israele, affidando i figli ancora piccoli alle altre famiglie.
Insomma, abbiamo cercato di fare un cammino che fosse vero e ci sembra che ci sia andata abbastanza dritta.
E la Messa quotidiana, l’ascolto quotidiano della Parola di Dio, continuano nei nostri figli? Certo, l’amore si vede nella loro vita.

Valeria Bergamini Rimondi
A me sembra che i nostri figli siano persone di fede.
Per noi è stato importante innanzitutto trasmettere loro il gusto per una vita bella, forte, profonda.

Simonetta Ziosi Vanelli
Parlare della fede, della mia fede è qualcosa di così intimo, che mi fa far fatica, tanto più parlare della fede dei figli. Abbiamo avuto figli molto diversi, complessi. Il terremoto ci ha fatto ritrovare fotografie di quando erano piccoli, di quando suonavano la chitarra lungo il viale dei ciliegi.
La fede passa con il latte, con i gesti più piccoli e semplici.
Hanno capito che noi gli vogliamo bene. Il giudizio finale (Mt 25) sarà sulla carità.

Enrico Ziosi
Da “cassaintegrato” si vedono le cose in un modo particolare. Francesco Guccini canta “Dio è morto”. Dai Salmi si vede che la fede è qualcosa di discontinuo. Per me la fede è la bontà di Dio: bisogna tirar fuori dalle persone questo amore; quindi sono io che non funziono, non i nostri figli; se non mostro l’amore di Dio, non li aiuto. Noi abbiamo la prospettiva di figli tutti lontani da Sammartini. Quando ancora il figlio era lontano, il padre lo vide (Lc 15). Gli psicologi dicono che siamo una famiglia disomogenea. Un problema grave è la gelosia. Figli abbandonati dalla comunità cristiana.

Paola Serra Melo’
Mio marito è malato; me lo aspettavo che si sarebbe ammalato apposta per non venire stasera. La fede è un dono. Mio fratello si definisce senza fede, io sono qui. Quando Giovanni venne a Sammartini e molti si trasferirono lì, io e Guido ci chiedemmo che cosa fare. Un giorno io e Beppe Bovina ci mettemmo a cercar casa, ma poi mi sentii male: con Guido capii che che la casa doveva trovarcela Giovanni e glielo chiedemmo. Il nostro desiderio era ed è di essere aiutati.

Don Francesco
Mi sembra che un dato comune dei vostri interventi sia la coscienza di una storia comune, di un rapporto importante tra le famiglie, sia in positivo, perché c’è stato, sia in negativo, perché è stato talvolta carente. Bisogna lavorare in questa direzione.

Carla Montori Lodi
La vita continua ed è bella. Il pericolo è invecchiare in modo triste.