1 Maskil. Di Etan, l’Ezraita.
2 Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
3 perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
4 «Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
5 Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».
6 I cieli cantano le tue meraviglie, Signore,
la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.
7 Chi sulle nubi è uguale al Signore,
chi è simile al Signore tra i figli degli dèi?
8 Dio è tremendo nel consiglio dei santi,
grande e terribile tra quanti lo circondano.
9 Chi è come te, Signore, Dio degli eserciti?
Potente Signore, la tua fedeltà ti circonda.
10 Tu domini l’orgoglio del mare,
tu plachi le sue onde tempestose.
11 Tu hai ferito e calpestato Raab,
con braccio potente hai disperso i tuoi nemici.
12 Tuoi sono i cieli, tua è la terra,
tu hai fondato il mondo e quanto contiene;
13 il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati,
il Tabor e l’Ermon cantano il tuo nome.
14 Tu hai un braccio potente,
forte è la tua mano, alta la tua destra.
15 Giustizia e diritto sono la base del tuo trono,
amore e fedeltà precedono il tuo volto.
16 Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
17 esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.
18 Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
19 Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele.
I vers.2-3 si possono considerare la sintesi profonda di questa grande preghiera, l’ultimo Salmo del Terzo Libro del Salterio, e ultimo nostro passo lungo la strada dei Salmi percorsa in queste settimane. Due parole sono dominanti qui , e si può dire che lo sono in tutta la Scrittura: amore e fedeltà. Sono termini che spesso troviamo espressi anche con le parole misericordia e verità. E questo ci consente di cogliere qualcosa della loro profondità: “misericordia” ci ricorda che l’amore di Dio è sempre il suo piegarsi amante verso la nostra piccolezza e le nostre ferite; e “verità” ci fa capire che la verità divina non è una realtà astratta e fuori dalla storia, ma è la fedeltà di Dio al suo patto di amore con noi.
La proposta forte di questa preghiera è di considerare tutto, tutta la storia ma anche tutta la creazione, come un patto, un’alleanza che Dio ha stretto con l’uomo. Questo termine lo troviamo già al ver.4 in riferimento a Davide, ma in realtà il patto coinvolge tutto il popolo di Dio, e nella pienezza dei tempi, nella Persona di Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell’Uomo, coinvolgerà l’intera umanità. Il dono della fede è appunto la possibilità di cogliere in tutto e in tutti il segno di un’alleanza d’amore, di un’elezione d’amore, e quindi di un dono e di una consegna all’uomo del mistero stesso di Dio. La creazione e la storia sono il grande orizzonte dove si celebra l’amore di Dio per la sua creatura amata: l’umanità che Gesù rivela e dona.
C’è dunque un “canto delle creature”: “I cieli cantano le tue meraviglie Signore, la tua fedeltà nell’assemblea dei santi”(ver.6). La creazione e la storia non sono “in-differenti”, ma esprimono la “differenza” fondamentale, e cioè che tutto viene da Dio e tutto a Lui ritorna accompagnando, sostenendo e rivelando il mistero d’amore che unisce Dio all’umanità, ogni creatura umana all’altra, e quindi il canto d’amore che tutta la creazione e tutta la storia sono chiamate a celebrare. La stessa potenza con la quale Dio governa la natura è quella che governa la storia: così possiamo ascoltare e celebrare questa preghiera. Così, nelle leggi della natura come negli eventi della storia la signoria di Dio e la partecipazione dell’uomo a tale signoria attribuiscono un’intenzionalità che rivela una regola e un fine alla stessa creazione e che diventa il volto di una storia meravigliosa che strappa la vicenda umana dal caos e ne rivela la divina bellezza. Oggi è bello riprendere il Cantico delle creature di S.Francesco!
Tutto questo rende bella la vita! Anche nelle sue prove, come vedremo, se Dio vorrà, nel seguito di questo Salmo. “Beato il popolo che ti sa acclamare: camminerà, Signore, alla luce del tuo volto”(ver.16). La Parola di Dio rivela il segreto e il cammino prezioso di tutto e di tutti. Questa Parola ci è regalata! Per questo e in questo l’umanità “esulta tutto il giorno nel tuo nome, si esalta nella tua giustizia”(ver.17). Anche la giornata appena iniziata è un capolavoro di bellezza e di amore nel quale siamo chiamati a camminare con il nostro caro Signore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Canterò in eterno l’amore del Signore”(v.2) o “canterò le bontà del Signore”, secondo la TOB, oppure la sua lealtà o fedeltà (sarebbe bello vedere i termini nell’originale). Quindi, nella vita futura non saremo inattivi: saremo impegnati a cantare un amore fedele, leale, e tutto quello che ha compiuto in noi. Ma già in questa parte della nostra esistenza abbiamo una funzione importante: “farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà”: non le tue regole, non dei principi irrinunciabili…, ma la tua irremovibile bontà verso di noi. L’orante aggiunge subito un particolare fondamentale: “La tua bontà è stabilita per sempre” e resa stabile nel cielo (v.3).L’amore fedele di Dio è costruito, ha la sua nascita nei cieli; dopo agirà sulla terra. Quindi, non dipende da noi, dai nostri meriti, dalle nostre preghiere: viene dal cuore del Padre ed è indirizzato a tutti, buoni o cattivi che siamo. E’ Dio che edifica il trono a Davide, non viceversa (vv.4-5). – I cieli e la corte celeste si uniscono a noi nel cantare le meraviglie del Signore (v.6).