1 Al maestro del coro. Canto. Salmo.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
2 cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
3 Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!
Per la grandezza della tua potenza
ti lusingano i tuoi nemici.
4 A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
5 Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
6 Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
7 Con la sua forza domina in eterno,
il suo occhio scruta le genti;
contro di lui non si sollevino i ribelli.
8 Popoli, benedite il nostro Dio,
fate risuonare la voce della sua lode;
9 è lui che ci mantiene fra i viventi
e non ha lasciato vacillare i nostri piedi.

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Non cessa mai di stupirci l’assoluta particolarità di Israele tra gli altri popoli. E il “segreto” della sua forza. Niente dice una “sua” forza, una sua qualche dote particolare. Tutta la sua “forza” è quello che Dio ha fatto e fa per lui! I “tutti” che al ver.1 sono invitati ad acclamare Dio penso siano i “tutti” del suo popolo. E questo aggiunge una ulteriore nota di straordinarietà alla vicenda di Israele. Se infatti il suo segreto di potenza sta nelle meraviglie che Dio compie per lui, l’”esercizio” di tale forza sta nell’ “acclamare” la meraviglia di tali opere divine!. Gli altri hanno le loro armi. Israele combatte con le opere di Dio, e con la lode a Dio per tali opere! Possiamo qui fare riferimento alla fede cristiana e all’Eucaristia come lode suprema a Dio per quello che ha compiuto per tutta l’umanità nella Persona e nell’opera di Gesù di Nazaret, Figlio dell’uomo e Figlio di Dio: la sua Pasqua di morte e di gloria! Non c’è niente di più potente e di più fecondo della nostra “Eucaristia”, cioè del nostro rendimento di grazie al Padre per il dono di Gesù e della sua opera tra noi e per noi.
L’opera di Dio viene qualificata come “terribile”: al ver.3 in riferimento ai nemici, cioè a tutte le potenze del mondo che contrastano l’opera divina. Al ver.5 l’attributo “terribile” si riferisce al “suo agire sugli uomini”: ancora, in Gesù, l’opera pasquale del Signore è la morte della stirpe di Adamo e la risurrezione dei figli di Dio. Giudizio e sentenza radicali per il riscatto di tutta l’umanità. Opera “meravigliosamente terribile” e ”terribilmente meravigliosa”!
Ma tale opera divina è anche la stessa esperienza che il popolo di Dio incontra e vive nella sua stessa storia: “Egli cambiò il mare in terraferma; passarono a piedi il fiume: per questo in lui esultiamo di gioia”. Figura del battesimo, è il passaggio del Mar Rosso e del fiume Giordano! Osserviamo il “movimento” dei tre verbi di questo versetto. “Egli cambiò il mare in terraferma”. È l’opera di Dio, che in Gesù sarà il “passaggio” dal “mare” simbolo di male e di morte, alla “terraferma” che dice il nuovo cammino nella libertà dei figli di Dio. “Passarono a piedi il fiume”: è l’antica vicenda dei nostri padri all’uscita dall’Egitto e all’ingresso nella Terra promessa. Ma l’antica opera di Dio e la vicenda dei nostri padri ebrei è ora, in pienezza, l’opera pasquale del Signore e la nostra esperienza profonda di tale opera salvifica: “Per questo in Lui esultiamo di gioia!”. La meraviglia della Messa, al cuore della nostra fede. Unica vera forza e potenza di noi piccolo e povero popolo di Dio. La nostra lode di ringraziamento al Padre per Gesù e perla sua Pasqua in noi e per noi! Noi non abbiamo e non vogliamo altra forza e potenza per noi. Nessuna forza è paragonabile alla mite e gioiosa memoria della Pasqua di Gesù, la nostra unica e vera sapienza!
I vers.7-8 proclamano la dilatazione del dono di Dio, che è Gesù, a tutte le genti: “Il suo occhio scruta le genti” che vengono coinvolte nel grande evento della salvezza: “Popoli, benedite il nostro Dio”. Questa è la nostra vita! “E’ lui che ci mantiene tra i viventi e non ha lasciato vacillare i nostri piedi”(ver.9).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.