1 Al maestro del coro. Di Davide.
Lo stolto pensa: «Dio non c’è».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
non c’è chi agisca bene.
2 Il Signore dal cielo si china sui figli dell’uomo
per vedere se c’è un uomo saggio,
uno che cerchi Dio.
3 Sono tutti traviati, tutti corrotti;
non c’è chi agisca bene, neppure uno.
4 Non impareranno dunque tutti i malfattori,
che divorano il mio popolo come il pane
e non invocano il Signore?
5 Ecco, hanno tremato di spavento,
perché Dio è con la stirpe del giusto.
6 Voi volete umiliare le speranze del povero,
ma il Signore è il suo rifugio.
7 Chi manderà da Sion la salvezza d’Israele?
Quando il Signore ristabilirà la sorte del suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele.

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In generale, quando un ebreo dice che “Dio non c’è”, non intende il suo “ateismo” come è nella nostra tradizione , ma come una separazione e un disinteresse reciproco. Possiamo per questo ripercorrere la seconda parte del Salmo 9, quella che nella numerazione ebraica è il Salmo 10: “Dio non ne chiede conto, non esiste”(ver.4), “Dio dimentica,nasconde il volto, non vede più nulla”(ver.11), “..il malvagio disprezza Dio, e pensa: non ne chiederà conto”(ver.13). Ma questa distanza da Dio, come abbiammo già visto, è principio di corruzione e di abominio: “..non c’è chi agisca bene” dice questo stesso ver.1 del nostro Salmo.
La corruzione è generale. Dio “si china sugli uomini (allla lettera: “sui figli dell’uomo”), per vedere se c’è un uomo saggio, uno che cerchi Dio”. Ma “sono tutti traviati, tutti corrotti..” ascoltiamo al ver.3. E il ver.4 afferma che questo distacco da Dio ha come conseguenza l’oppressione del popolo, divorato come il pane. Abbiamo già incontrato questo legame tra lontananza da Dio e dalla sua Parola e oppressione dei miseri, per esempio nel Salmo 11.
Ma “Dio è con la stirpe del giusto” dice il ver.5, è il rifugio del povero. Tale è il giudizio divino contro chi vuole “umiliare le speranze del povero”(ver.6). Dunque, la Parola del Signore sembra volerci dire che la generale corruzione dovuta alla lontananza da Dio genera l’oppressione dei più piccoli. Per questo mi sembra che l’affermazione che “Dio è con la stirpe del giusto” sia luminosa profezia della nuova umanità dei figli di Dio, generata dalla Pasqua di Gesù.
E profezia di Gesù mi sembra anche quel “Chi manderà da Sion la salvezza d’Israele?”, come anche il seguito del ver.7. L’espressione “ristabilirà la sorte del suo popolo” è alla lettera “farà tornare (che significa ) il Signore la prigionìa del suo popolo”. Questa prigionìa del popolo terminerà. Il popolo sarà liberato dal male al quale lo ha portato la lontananza da Dio. E piena sarà la gioia del popolo di Dio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Ho sentito, tempo fa, un Pastore commentare questo salmo. Ricordo due particolari: l’affermazione di coloro che dicono “Dio non c’è”, veniva resa con un semplice e netto: “Dio, NO!”. Poi, al v.7, dove si parla della salvezza d’Israele, l’originale direbbe al plurale: “Chi manderà da Sion le salvezze di Israele?”, e si elencavano queste “salvezze”: dalla legge al perdono, dal tempio… al dono dello Spirito. Si faceva poi un’osservazione generale: quel Dio che s’affaccia come a un balcone per vedere che sulla terra ci sono solo malvagi, quindi con uno sguardo triste e pessimistico, si è trasformato nel Padre che Gesù ci ha rivelato: non solo buono, ma “esclusivamente buono”; è innamorato degli uomini e guarda il mondo con una compassione e una misericordia illimitati, anche se non meritati…