1 Canto delle salite.
Dal profondo a te grido, o Signore;
2 Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.
3 Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
4 Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.
5 Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
6 L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.
Più che le sentinelle l’aurora,
7 Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
8 Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.
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Apocalisse 2,24 parla di “profondità di Satana”. Questo mi fa ricordare una parola di commento di Giuseppe Dossetti a questo Salmo, dove egli insiste nel sottolineare appunto questa abissale bassezza nella quale si trova l’uomo in quanto tale, e non per particolari esperienze negative. Come la condizione umana, che don Giuseppe indicava presente nella letteratura russa come descrizione della condizione umana in quanto tale. Don Giuseppe parlava del discepolo di Gesù, e appunto da questa “bassezza” egli faceva partire ogni itinerario di conversione. Mi sembra si possa dire quindi che proprio la percezione di questa bassezza abissale è il punto di partenza e il principio di quella conversione a Dio che promuove in ogni persona il cammino del discepolato di Gesù. Appunto, “Dal profondo a te grido, o Signore” (ver.1). E possiamo notare come tale grido dal basso sia qui interno allo stesso versetto che pone anche questa preghiera come “canto delle salite”. Da qui, da questo “profondo”, viene questo grido. Da qui inizia il canto della salita.
Il ver.2 qualifica come “supplica” questo grido e questa “voce”, che si chiede a Dio di ascoltare. E questo grido della preghiera è la radicale alternativa alla situazione del peccatore che in sé è condizione di totale sconfitta: “Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere?” (ver.3). Tale sembra essere la condizione in cui ogni vicenda umana si trova. Per questo mi piace la versione italiana dal testo greco proposta da Suor Maddalena che alla domanda “chi potrà resistere?” fa seguire un “Sì!”, cui segue “perché presso di te è il perdono”, che pone un arresto e una radicale alternativa a quell’impossibilità di “resistere” davanti alla giustizia divina, che invece è possibile e reale perché, dice, “con te è il perdono: così avremo il tuo timore”. Il “tuo timore” è quel “timor di Dio”, che abbiamo già incontrato nel cammino di questi Salmi e che dice l’esperienza umile e tremante della presenza di Dio e della la potenza infinita della sua misericordia. Non un possesso nè una “garanzia”, ma l’incessante esperienza della sua bontà.
La distanza tra noi e Dio, che veniva descritta con termini “spaziali” (“dal profondo”), nella seconda parte del Salmo viene espressa in termini “temporali”. Il discepolo “spera” e “attende” (ver.5). La sua anima “è rivolta al Signore” e veglia nell’attesa di un “aurora” che è sempre al di là del tempo, e che non può che essere l’incessante andamento della preghiera e dell’intera esistenza del discepolo. Non si è mai arrivati. Anzi: più si approfondisce la comunione con il Signore, più si avverte la distanza che solo la sua misericordia può coprire, e la verità di una supplica e di un’invocazione incessanti, come respiro profondo e vero di tutta la vita del credente. Il contrario di certezze e sicurezze che direbbero un possesso, e quindi una relazione con un “idolo”, forse con la propria “auto-idolatria”(!), e non con il Signore buono e misericordioso.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
‘L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora’
Mi è molto piaciuto oggi questo versetto.
Mi capita di lavorare la mattina presto,quando fa buio.
E spesso desidero e aspetto l’aurora,perchè tutto prende colore,luce,le persone si svegliano ed escono di casa..tutto torna alla vita.
La morte lascia lo spazio alla vita..tutto risorge.
Così mi è sembrata forte questa immagine del Signore che porta luce,calore e vita nelle nostre anime. Saremmo altrimenti nella notte delle colpe e della solitudine..ma lui viene a visitarci.
Il Signore oggi ci promette il sole della sua misericordia!
Per noi e per tutti.
Israele attenda il Signore..più dell’aurora!!