1 Canto delle salite. Di Davide.
Se il Signore non fosse stato per noi
– lo dica Israele -,
2 se il Signore non fosse stato per noi,
quando eravamo assaliti,
3 allora ci avrebbero inghiottiti vivi,
quando divampò contro di noi la loro collera.
4 Allora le acque ci avrebbero travolti,
un torrente ci avrebbe sommersi;
5 allora ci avrebbero sommersi
acque impetuose.
6 Sia benedetto il Signore,
che non ci ha consegnati in preda ai loro denti.
7 Siamo stati liberati come un passero
dal laccio dei cacciatori:
il laccio si è spezzato
e noi siamo scampati.
8 Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
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La preziosità di questo Salmo deve essere ricercata e riconosciuta nella chiarezza e nella semplicità con la quale la Parola del Signore indica e sottolinea i tre grandi “protagonisti” del mistero della vita umana: l’umanità con le sue terribili fragilità ma anche con la sua comunione con il divino; Dio stesso, dunque, con il patto d’amore che stringe con quell’umanità, prima presente accanto a Lui nel piccolo grande Popolo della Prima Alleanza, e ora, in Gesù, con la pienezza di quel patto d’amore e la sua estensione a tutta l’umanità; e infine, il mistero del Male che assedia e tiene prigioniera questa umanità meravigliosa e fragilissima. Per entrare nell’orizzonte della fede ebraico-cristiana è necessario tenere ben presenti queste realtà, che in termini semplificati – ma non sbagliati! – potremmo chiamare semplicemente: l’umanità, Dio e il Satana (o diavolo, o serpente antico).Qui non posso che nominare frettolosamente queste cose, sulle quali mi piacerebbe conversare, cercare, e magari pregare, con chi avvertisse qualche difficoltà, e volesse camminare insieme.
Nel nostro Salmo i tre “protagonisti” sono da subito ben presenti: “Se il Signore non fosse stato per noi….quando eravamo assaliti….allora ci avrebbero inghiottiti vivi….” (vers.1-5). Diversi testi biblici attribuiscono all’ “invidia” l’inimicizia del signore del male contro l’umanità. Tale invidia nasce dalla condizione di privilegio nella quale fin da principio Dio crea e custodisce l’umanità, una creatura diversa dalle altre perché voluta e fatta da Dio “a sua immagine e somiglianza”. Quando avete tempo, è bellissimo riprendere quei primi tre capitoli della Bibbia, nel Libro di Genesi, per farci prendere per mano da quello che non è un “mito” dell’antichità, ma è la realtà meravigliosamente e terribilmente presente in ciascuno di noi e nell’intera umanità e nella complessità della sua storia. Scusatemi, ma non penso sia perdere tempo ricordare ogni tanto queste cose!
Dunque, noi umani non siamo dei “forti” né degli “eroi”, ma dei “salvati”! Il Signore ci ha salvati e ci salva da un “nemico” ben più forte di noi che vorrebbe strapparci dalla comunione d’amore che Dio ha stretto con noi per consegnarci alla schiavitù drammatica di “idoli” che non sono Dio e pretendono e impongono di essere ubbiditi e adorati. La Bibbia è la rivelazione e la storia di tutto questo. Ed è quindi anche la storia di ciascuno di noi e di noi insieme! La storia è storia di liberazione da parte di Dio di questa umanità da Lui amata e per questo da Lui incessantemente cercata e liberata. La fede non è una dottrina, ma è la rivelazione e l’esperienza sia personale sia collettiva di quest’opera dell’amore divino che ci libera dal “nemico”. L’ultimo nemico è la morte. Ma l’amore è più forte della morte e sapete che ormai siamo chiamati non a morire, ma a dare la vita. La morte non è più davanti a noi, ma alle nostre spalle. Davanti c’è questo “cammino” che attraverso il deserto ci porta verso la “Terra Promessa” che è la Casa del Padre. Il nostro Salmo ci vuole ricordare tutta questa vicenda che ascoltiamo dalla Parola di Dio e viviamo ciascuno e tutti nella nostra umile e meravigliosa esistenza.
L’azione del “nemico” è espressa con le immagini di potenze negative che piene di collera assalgono e inghiottono la vita umana (vers.2-3); come acque impetuose che travolgono e sommergono (vers.4-5). Possiamo pensare sia a grandi tragedie provocate da terribili idolatrie, come si può considerare la demoniaca ideologia nazista del secolo scorso, sia al nostro personale “dramma” quotidiano di una vita che è “troppo grande” per noi, e tale è sia nelle sue difficoltà , sia nelle sue luci. Se il Signore non ci salvasse non saremmo in grado né di respingere il male e la morte, né di accogliere e custodire l’amore e tutti i suoi beni.
I vers.7-8, con la bellissima immagine del passero che riesce a fuggire dal laccio dei cacciatori ( non se la prendano i nostri modesti cacciatori di passerotti!) ci portano a confessare gioiosamente la nostra fede: “Il nostro aiuto è nel nome del Signore: Egli ha fatto cielo e terra”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Se il Signore non fosse stato per noi…”: mi vengono subito in mente le belle parole di Paolo: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” Tribolazione, angoscia, persecuzione, fame, pericoli, guerra…, nulla può separarci dall’amore di Dio in Cristo Gesù. Le acque impetuose non possono sommergerci, poiché l’amore è più forte delle grandi acque. Benediciamo il Signore, che ci salva, e noi possiamo librarci come il passero liberato dal laccio dei cacciatori. Che bella immagine: il laccio è stato spezzato e noi siamo volati via! – La dichiarazione finale permettetemi di ripeterla come la dicevamo in latino: Adiutorium nostrum in nomine Domini – qui fecit coelum et terra!