Sade. 137 Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi.
138 Con giustizia hai promulgato i tuoi insegnamenti
e con grande fedeltà.
139 Uno zelo ardente mi consuma,
perché i miei avversari dimenticano le tue parole.
140 Limpida e pura è la tua promessa
e il tuo servo la ama.
141 Io sono piccolo e disprezzato:
non dimentico i tuoi precetti.
142 La tua giustizia è giustizia eterna
e la tua legge è verità.
143 Angoscia e affanno mi hanno colto:
i tuoi comandi sono la mia delizia.
144 Giustizia eterna sono i tuoi insegnamenti:
fammi comprendere e avrò la vita.
Kof. 145 Invoco con tutto il cuore: Signore, rispondimi;
custodirò i tuoi decreti.
146 Io t’invoco: salvami
e osserverò i tuoi insegnamenti.
147 Precedo l’aurora e grido aiuto,
spero nelle tue parole.
148 I miei occhi precedono il mattino,
per meditare sulla tua promessa.
149 Ascolta la mia voce, secondo il tuo amore;
Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.
150 Si avvicinano quelli che seguono il male:
sono lontani dalla tua legge.
151 Tu, Signore, sei vicino;
tutti i tuoi comandi sono verità.
152 Da tempo lo so: i tuoi insegnamenti
li hai stabiliti per sempre.
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Siamo alla terzultima tappa del nostro grande cammino in questo meraviglioso Salmo: con gioia e riconoscenza al Signore ricevo molti segni di contentezza e di riconoscenza da molti con i quali abbiamo fatto questa immensa camminata. Nella preghiera di oggi mi capita un fatto grande e strano, che ho quasi timore a comunicarvi perché capisco bene quanto dovreste rimproverarmi di esserci arrivato solo oggi, quando, fatti già 136 versetti di strada, ne abbiamo davanti ormai solo una quarantina. Ebbene, solo oggi, mi rendo conto che quello che ho chiamato “il Salmista”, è di fatto Gesù! Quante volte questo l’ho scoperto camminando nella Parola di Dio. Quante volte ho chiesto a Lui di “leggermi” la Scrittura, quando la Bibbia mi sembrava troppo in salita per il mio fiato corto. Eppure, solo oggi mi rendo conto che era Lui ad ascoltare e a celebrare il Salmo accanto a me. E non me ne sono accorto, se non, con chiarezza, solo oggi. D’altronde, perché stupirmi e scandalizzarmi? E’ Lui che vuole e sa avvicinarsi a me, quanto io sono goffo e incerto nell’avvicinarmi a Lui. Chiedo perdono a Lui e a tutti voi.
Ci incontriamo, al ver.139, a conferma e illuminazione splendida, con la Parola che è esplicitamente citata in Giovanni 2,17, quando i discepoli, vedendolo liberare il Tempio dai mercanti e dalle loro merci, si ricordano di questo versetto: “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”. E l’ascolteremo e lo celebreremo proprio in questa Domenica di Quaresima alla quale stiamo giungendo! Qui lo ascoltiamo espresso con le parole: “Uno zelo ardente mi consuma”, con una attribuzione a Se stesso assoluta. Questo ci dà e ci conferma il mistero della sua abissale venuta tra noi. E proprio per questo, non ci deve stupire di attribuire a Lui, Gesù, che è Dio, una tanto drammatica esperienza di piccolezza. Essendo Dio, ubbidisce al Padre che lo ha fatto il più piccolo e povero di tutti noi, affinchè il più piccolo e il più povero di noi lo avesse e lo vedesse vicino a lui!
Che meraviglia che Lui, il Figlio amato, sia venuto a far sua la Parola che dice: “Limpida e pura è la tua promessa e il tuo servo la ama” (ver.140)! Che meraviglia che Egli oggi dica: “Io sono piccolo e disprezzato: non dimentico i tuoi precetti”. Lui dunque, così piccolo e così pieno di fede. Lui accanto a me, che faccio così presto a smarrire la speranza e la pace. Lui, accanto a tutti voi. E ancora, magistero supremo del Figlio di Dio a tutta la nostra povera umanità: “Angoscia e affanno mi hanno colto: i tuoi comandi sono la mia gioia (ver.143). Giustizia eterna sono i tuoi insegnamenti: fammi comprendere e avrò la vita (ver.144).
La vita eterna, cioè la vita di Dio in noi e per noi, può essere solo salvezza: “Signore, rispondimi…io t’invoco: salvami” (vers.145-146). Ed ecco ora il grande regalo che mi ha fatto: quello di precedere l’aurora e gridare aiuto! “I miei occhi precedono il mattino, per meditare sulla tua promessa” (ver.148). Siamo vicini a Lui nell’orto dell’agonia: “Si avvicinano quelli che seguono il male….Tu, Signore, sei vicino” (vers.150-151). Il dono sublime e la gioia di poter camminare con Lui nella strada che Lui ha percorso e percorre, verso la pienezza della vita.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Mi piace molto l’immagine di ieri (v.136) secondo cui il salmista piange con “torrenti di lacrime” vedendo tanto male praticato attorno a sé; e i versetti odierni aggiungono: “Uno zelo ardente mi consuma, perché i miei avversari dimenticano le tue parole”. E’ bello il fatto che noi possiamo stare accanto a Dio che sta male ed è impotente di fronte alla malvagità, alla violenza praticata dagli uomini. Mi si affaccia alla mente ancora una volta Etty Hillesum, che si sentiva impegnata ad aiutare Dio nella terribile situazione del lager. – Mi colpisce anche il v.149 che una traduzione rende così: “Dammi vita, Signore, com’è tua norma!” E’ proprio così: il Signore è per sua norma, per sua volontà e natura, fonte di vita e datore di vita…