26 Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; 27 e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
28 Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. 29 Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; 30 quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.

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“Allo stesso modo”! Come tutta la creazione “geme e soffre le doglie del parto”(ver.22), e come anche noi “gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli”(ver.23), così lo Spirito “viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili”(ver.26)! Anche in noi e per noi la preghiera vera, al di là di tutte le nostre pretese di chiarezza, di consapevolezza, di attenzione, ma anche di purezza, di sapienza…è l’intercessione dello Spirito “con gemiti inesprimibili”. Non credo si debba qui pensare a eventi e modi speciali della preghiera come quel “parlare in lingue” di cui si dice al cap.14 della Prima Lettera ai Corinti, preghiera che lo stesso Paolo considera con attenta prudenza. E’ che la preghiera è sempre in qualche modo “al di là” di noi. Anch’essa puro dono, la preghiera è sempre la preghiera del Signore “in noi”, qui espressa e annunciata dicendo che “lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili”, cioè in un linguaggio e ad un livello che noi possiamo solo timidamente e inadeguatamente celebrare. Insomma, la nostra preghiera è ben più grande di noi! E’ quindi preghiera che solo Dio intende, perché solo Lui sa “che cosa desidera lo Spirito”. Infatti (lo Spirito) intercede per i santi (cioè per noi) secondo i disegni di Dio”(ver.27). Per questo la nostra preghiera è sempre sostanzialmente “ascolto”. Già il fatto concreto e materiale di “recitare” un Salmo, è atto importantissimo del nostro “silenzio”, affinchè la Parola del Signore prenda posto in noi. Scusate la lungaggine, ma mi sembra sia non poco importante fare qualche piccolo passo nel mistero della nostra preghiera.
Una cosa certo sappiamo, e cioè che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”(ver.28). Ma chi sono quelli “che amano Dio”? Sono “coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno”. E qui non facciamo l’errore di precipitare nella domanda ovvia quanto banale: ma allora, quelli che non sono stati chiamati? L’importante, quello che queste parole significano, è che se tu pensi o credi o sai che ami Dio, questo sai: che non è opera tua, e neppure una tua pretesa “esperienza”, ma solo e semplicemente frutto della chiamata di Dio e del suo dono. Ed è così assolutamente vero che tutto viene da Lui – persino il nostro stesso accogliere quello che da Lui viene! – che, con una catena di verbi attivi che hanno tutti Dio come soggetto, i vers.29-30 descrivono tutta la strada che Egli prepara per noi e per noi conduce, fino alla fine, fin là dove storicamente non siamo ancora arrivati, e cioè alla pienezza della sua gloria! Qui mi sembra di dover dire, prima di tutto a me stesso: Dubitate pure. Non abbiate paura di dubitare. Accogliete la realtà del dubbio come inevitabile condizione del credente. Ma continuate a credere. Cioè, è chiaro, ad accogliere con umile cordialità e lieta riconoscenza, il dono del Signore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.