17 Vi raccomando poi, fratelli, di guardarvi da coloro che provocano divisioni e ostacoli contro l’insegnamento che avete appreso: tenetevi lontani da loro. 18 Costoro, infatti, non servono Cristo nostro Signore, ma il proprio ventre e, con belle parole e discorsi affascinanti, ingannano il cuore dei semplici.
19 La fama della vostra obbedienza è giunta a tutti: mentre dunque mi rallegro di voi, voglio che siate saggi nel bene e immuni dal male. 20 Il Dio della pace schiaccerà ben presto Satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesù sia con voi.
21 Vi saluta Timòteo mio collaboratore, e con lui Lucio, Giasone, Sosípatro, miei parenti. 22 Anch’io, Terzo, che ho scritto la lettera, vi saluto nel Signore. 23 Vi saluta Gaio, che ospita me e tutta la comunità. Vi salutano Erasto, tesoriere della città, e il fratello Quarto. [24]
25 A colui che ha il potere di confermarvi
nel mio Vangelo, che annuncia Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni,
26 ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti,
per ordine dell’eterno Dio,
annunciato a tutte le genti
perché giungano all’obbedienza della fede,
27 a Dio, che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli. Amen.

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Davanti alle difficoltà che il “Vangelo” da lui consegnato con la sua predicazione suscita nella comunità cristiana da parte dei suoi oppositori Paolo suggerisce un atteggiamento insieme fermo e non rissoso. Sarà la forza della verità ad affermarsi. Si tratta di quello che ha costituito il cuore di tutta la Lettera, e cioè, come conferma ai vers.25-26 del nostro brano, “il mistero avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ore manifestato…”. Questo “mistero” è l’annuncio del Vangelo di Gesù ai pagani, a tutti i popoli della terra. E’ il mistero “annunciato a tutte le genti perché giungano all’obbedienza della fede”. Quindi, egli dice, da questi oppositori “tenetevi lontani”(“declinate ab illis” propone la versione latina). Così al ver.17.
Come abbiamo potuto cogliere in questo nostro cammino nella Lettera ai Romani gli oppositori del Vangelo annunciato da Paolo in realtà “non servono Cristo nostro Signore, ma il proprio ventre”(ver.18), nel senso che vogliono tener fermo il pensiero di una salvezza conquistata dalle proprie opere. Mi sembra che per questo Paolo dica che essi servono “il loro ventre”, cioè per acquistare vanto per se stessi, e non per la gloria del Signore Gesù, autore della salvezza dell’intera umanità.
Ma la verità del Vangelo si imporrà! “Il Dio della pace schiaccerà ben presto Satana sotto i vostri piedi”(ver.20), cioè tale verità si imporrà attraverso la testimonianza di fede di coloro che hanno accolto l’annuncio di Paolo.
Fin d’ora quindi si può dar lode a Dio, “che ha il potere di confermarvi (cioè, di rafforzarvi) nel mio Vangelo, che annuncia Gesù Cristo”(ver.25). E questo è l’augurio che oggi possiamo farci l’un l’altro, carissimi miei compagni di strada nel sentiero che ogni giorno Gesù ci regala nella sua Parola. Entriamo quindi nella Novena del Natale e nelle grandi feste della nascita del Salvatore. Se Dio vorrà, riprenderemo il nostro quotidiano cammino nella Parola di Dio il 2 gennaio 2012. A tutti voi, il più affettuoso augurio di un Natale luminoso e ricco di pace.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Permettetemi di riportare le ultime righe del commento di K. Barth: “Un ultimo urgente appello… Guardatevi dalle confusioni, soprattutto da quelle che sembrano più ovvie e più plausibili! Guardatevi dalla fiera religiosa con i suoi brillanti baracconi! Appunto perché siete voi stessi impegnati in tutto ciò e non avete altro criterio che di ‘ravvivare il ricordo'(15,15) per distinguervi e separarvi da coloro che ‘non servono al nostro Signore Gesù Cristo, ma al loro ventre’. Guardatevi… da voi stessi! Nel ‘ravvivare il ricordo’ è la forza di quella savia franchezza e semplice riservatezza che preservano gli uomini dall’essere completamente inghiottiti nel pullulare delle opinioni”… E conclude citando Steinhofer: “Il ‘Dio della vera pace, non della pace del sonno può fare il meglio e lo fa sovente in breve tempo, se soltanto si può avere un po’ di pazienza, e non si applaude troppo presto’. Chi ha orecchi da udire, oda”. –
“… a Dio che solo è sapiente,/ per mezzo di Gesù Cristo,/ la gloria nei secoli. Amen”.