Desidero dare solo una testimonianza per il bene che la mia famiglia ha ricevuto dalla lunga permanenza di una signora dell’est europeo accanto a mia madre. Quando la morte ha portato a termine il suo lungo calvario io e i miei tre fratelli ci siamo chiesti come avremmno potuto provvedere alla donna che ci ha messo al mondo e ci ha guidato con sapienza e amore, se non avessimo avuto tra noi quella che è diventata per lei e per noi come la figlia che i nostri genitori avevano desiderata e che la provvidenza ha mandato nei tempi della vecchiaia e della malattia. Per questo le abbiamo offerto di rimanere nelle nostre case come una nostra sorella. Essendo sola e senza una famiglia da mantenere ha accettato volentieri. Adesso ci chiediamo cosa accadrà se le nuove disposizioni renderanno difficile per lei rimanere, e per noi accoglierla. Mi sembra necessario che sia possibile trovare una soluzione per chi nel nostro paese ha fatto solo del bene. Messaggio firmato

Credo che molti saranno contenti di questo messaggio nel quale troveranno confermati esperienze e regali dello stesso spessore. Credo che quella che può sembrare solo un’imperfezione legislativa sia di fatto una voluta cattiva volontà di stampo ideologico. Ci sono molte vie per "provare" non solo la condotta ma anche il beneficio che il lavoro degli immigrati reca al paese e alla nostra società. E non solo per queste persone quasi sempre tanto preziose alle quali diamo il brutto nome di "badanti", qualificazione che vedo lei evita di usare nel suo messaggio. Approfitto del suo appello per dire che tanti altri lavoratori e lavoratrici che vengono da paesi lontani hanno dato prova straordimaria di spirito di sacrificio e di capacità di portare prove e disagi anche molto pesanti per inserirsi nella nostra società. Ma siamo prigionieri di una stortura di pensiero che ci disonora. E dimentichiamo perlomeno due fatti del passato che ci indurrebbero ad essere più prudenti e riflessivi. La grande vicenda emigratoria italiana degli ultimi due secoli ha visto la sua conclusione in due risultati numericamente molto vicini: una parte degli emigati italiani si è stabilita nelle terre dove ha trovato accoglienza e prospettive irrinunciabili per il suo futuro. L’altra parte è tornata in patria e ha sostenuto lo sviluppo di regioni dove magari oggi si manifestano tendenze xenofobe più radicali. In un passato più remoto e imbarazzante l’andare in altri paesi ha avuto addiirittura il carattere di una conquista militare, politica ed economica di cui il mondo sta ancora pagando le conseguenmze, come nel dramma del continente africano. Speriamo che almeno i nostri ragazzi che vanno a scuola siano aiutati ad ampliare l’orizzonte dei loro pensieri e delle loro scelte culturali. Buona Domenica e grazie ancora. d.Giovanni.