…sono un "ateo timido" e dall’inizio della sua collaborazione leggo volentieri i suoi interventi nella rubrica domenicale. Molti indizi mi dicono che abbiamo circa la stessa età. Non la conosco ma mi sento suo amico, anche se facciamo due strade molto diverse, e la mia non ho certo intenzione di dirle quale sia. Sto vivendo un tempo di fatica dei sentimenti e dei pensieri, e questo mi fa arrivare alle feste con un senso di fastidio. Per la prima volta in vita mia mi sento vecchio, e annoiato anche del natale, con le sue abitudini rituali anche per noi fuori dalla chiesa…
Non è così, carissimo amico, coetaneo e sconosciuto. Non è così. E’ vero che il "rito" come lei lo chiama, anche quello "laico" e forse soprattutto quello, invecchia e sfiorisce quando perde il contatto vivo con le sue fonti e le sue speranze. Perchè una "Festa" sia veramente tale, cioè sia una "festa della vita", è necessario che continui ad essere capace di ricordare in piena attualità chi o che cosa l’ha generata, e di continuare a tenere aperta la speranza per la quale nel passato si è pensato di doverla custodire come avvenimento vivo e capace di generare vita. Nello spazio dello Spirito nel quale, sia pure da povero peccatore, ho la fortuna di trascorrere il lungo-breve tempo di questa vita, c’è un segreto di vitalità, di incessante novità, di forza inestinguibile, che è la Parola del Vangelo. Il Vangelo di Gesù, antico e sempre nuovo, è come una sorgente perenne capace non solo di riportarci sempre ad un tempo che sarebbe irrimediabilmente perduto e consegnato alla nostalgia, ma capace anche di aprire sempre nuovi squarci di senso, di prospettiva e di operosità per tutti coloro che cercando la speranza ne sono presi affettuosamente per mano. Si dice che quando Francesco d’Assisi "inventò" a Greccio il Presepio, in quella notte Gesù "nacque in molti cuori". Se il Signore si decidesse a metterle in mano e nel cuore il suo Vangelo…o se lei si decidesse a riconoscere che il Vangelo le è già stato messo in mano e un po’ anche nel cuore, almeno come segreto desiderio…lei vedrebbe che nel Vangelo tutto si rivela antico, e cioè non legato alla nostra fragile modernità, e tutto è nuovo, e cioè capace di far nascere e rinascere tutti e tutto. Lei sa quante statuine metta in campo il presepe napoletano: persino personaggi bricconi, persino figure quasi pornografiche…tutti! Quest’anno proviamo a mettere anche la "nostra" statuina nel presepio. Se crede, proviamo ad avviarci insieme, anziani e fatti amici da una rubrichina domenicale, verso il presepio di Gesù. Vedrà che bellezza tutta nuova. Vedrà com’è bella la sua vita che non vuole dire quale sia. Un augurio affettuoso. d.Giovanni.