11 Tornai a considerare un’altra cosa sotto il sole: che non è degli agili la corsa né dei forti la guerra, e neppure dei sapienti il pane e degli accorti la ricchezza, e nemmeno degli intelligenti riscuotere stima, perché il tempo e il caso raggiungono tutti. 12 Infatti l’uomo non conosce neppure la sua ora: simile ai pesci che sono presi dalla rete fatale e agli uccelli presi al laccio, l’uomo è sorpreso dalla sventura che improvvisa si abbatte su di lui. 13 Anche quest’altro esempio di sapienza ho visto sotto il sole e mi parve assai grave: 14 c’era una piccola città con pochi abitanti. Un grande re si mosse contro di essa, l’assediò e costruì contro di essa grandi fortificazioni. 15 Si trovava però in essa un uomo povero ma saggio, il quale con la sua sapienza salvò la città; eppure nessuno si ricordò di quest’uomo povero. 16 Allora io dico: «È meglio la sapienza che la forza, ma la sapienza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate». 17 Le parole pacate dei sapienti si ascoltano meglio delle urla di un comandante di folli. 18 Vale più la sapienza che le armi da guerra, ma un solo errore può distruggere un bene immenso.

Omelia dialogata messa Dozza 20.01.2021 Qo 9,11-18

Incontro su Meet Qo 9,11-18