Una volta niente mi faceva paura. Eravamo una grande famiglia, noi genitori e quattro figli, due maschi e due femmine. Adesso, i figli hanno tutti le loro belle famiglie, e di questo ringrazio Dio. Mio marito si è ammalato e non c’è più. E io, sono sola. Ogni giorno mi accorgo sempre di più che tante cose che facevo con tranquillità, adesso sempre più le faccio con l’ansia. Mi vergogno a dire ai miei figli di questa paura. L’ho fatto con la figlia con la quale ho più confidenza e lei giustamente mi ha detto che devo imparare a farmi coraggio e che anche lei deve vivere tante paure ma cerca sempre di farsi coraggio. Io questo coraggio non lo trovo. Penso che anche lei don Giovanni deve affrontare tante questioni difficili tutti i giorni. Come si fa?
Sto un po’ pensando a queste cose, anche perché mi hanno chiesto di scrivere qualcosa su quello che Gesù dice il giorno della sua risurrezione quando entra a porte chiuse dai suoi discepoli che sono pieni di paura. Egli dice: “Non temete! Sono io”. Mi sono subito accorto che non chiede loro di avere coraggio, ma entra da loro dicendo di “non temere”. Ho visto che di coraggio si parla quasi mai nel Vangelo e in tutta la Parola di Dio. E sa perché? Perché secondo il Signore la paura non viene tanto perché un “nemico” e uno “sconosciuto” ci viene incontro o contro. La paura viene proprio per quello che lei stessa mi scrive: perché siamo soli. Se siamo soli. Perché noi non siamo fatti per essere soli. Siamo fatti per essere insieme. Il coraggio è la forza della solitudine. Ma per il Signore la vera forza è essere voluti bene da qualcuno che in ogni modo ci è vicino. Mi sono accorto che se metto la mia mano nella mano di una persona malata che sembra ormai quasi assente, se faccio per staccarmi, lei non mi lascia. Il rimedio alla paura non è il coraggio, ma l’amore! Per questo Gesù dice “non temete! Sono io”, e loro si riempiono di gioia. Se ci sei tu che mi vuoi bene e mi proteggi con il tuo amore, io non ho più paura. Mi hanno spiegato che quando un bambino piccolino non vuole staccarsi mai dalla sua mamma, non è per un capriccio, ma perché oscuramente sente il pericolo della morte. La sua mamma è la sua vita, e lui ha paura di essere staccato da lei. Lei mi dirà: “E allora, tu come fai?” Bè, intanto ho vicino molte persone che mi vogliono bene e alle quali voglio bene. E poi piano piano ho imparato a tenermi vicine persone carissime che sono già in paradiso, e che continuano a volermi sempre più bene. Tra loro c’è uno che anche lei conosce. È Quello che la sera di Pasqua ha detto ai suoi amici: “Non temete! Sono io”.
Buona Domenica. Oggi anche nell’intercessione dei due nuovi santi Papi.
Don Giovanni.
Domenica 27 Aprile 2014