6 L’indomani tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e Aronne dicendo: «Voi avete fatto morire il popolo del Signore». 7Mentre la comunità si radunava contro Mosè e contro Aronne, gli Israeliti si volsero verso la tenda del convegno; ed ecco la nube la ricoprì e apparve la gloria del Signore. 8 Mosè e Aronne vennero davanti alla tenda del convegno. 9 Il Signore parlò a Mosè e disse: 10 «Allontanatevi da questa comunità e io li consumerò in un istante». Ma essi si prostrarono con la faccia a terra. 11 Mosè disse ad Aronne: «Prendi l’incensiere, mettici il fuoco preso dall’altare, ponici sopra l’incenso, portalo in fretta in mezzo alla comunità e compi il rito espiatorio per loro; poiché l’ira del Signore è divampata, il flagello è già cominciato». 12 Aronne prese quel che Mosè aveva detto, corse in mezzo all’assemblea; ecco, il flagello era già cominciato in mezzo al popolo. Mise l’incenso nel braciere e compì il rito espiatorio per il popolo. 13 Si fermò tra i morti e i vivi, e il flagello si arrestò. 14 Quelli che morirono per il flagello furono quattordicimilasettecento, oltre ai morti per il fatto di Core. 15 Aronne tornò da Mosè, all’ingresso della tenda del convegno: il flagello si era arrestato.
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L’accusa che al ver.6 viene rivolta da “tutta la comunità degli Israeliti”(!) a Mosè e Aronne ci ricorda come nella Storia della salvezza tante volte ci si scontra con la potenza epidemica del Male. Ma il Signore non permette che in questa vicenda drammatica Mosè e Aronne vengano coinvolti senza di Lui. E questo è decisivo. Vedo che anche la tradizione ebraica tende a sottolineare incessantemente come Mosè non dica e faccia niente che non venga da Dio.
Ai vers.9-10, ancora una volta Dio afferma la sua volontà di annientare il popolo infedele. Ma Mosè ancora una volta lo ferma, e ora senza neppure un dialogo diretto con il Signore, quasi fosse, quella dell’intercessione e dell’espiazione, la fisionomia profonda e stabile del suo ministero. Il senso della sua vita. Avvertiamo potente in lui la profezia del Cristo!
Intorno a questo incensiere ci sono riflessioni simpatiche dei maestri ebrei. La tradizione infatti dice che la sollevazione del popolo contro Mosè e Aronne era causata dall’accusa che nell’incensiere di Core e dei suoi ci fosse una sostanza velenosa che dava la morte. Ma non era vero! Anzi, quando Mosè era salito sul Monte di Dio l’Angelo della Morte gli aveva rivelato che l’incenso era il vero antidoto contro lo stesso Angelo della morte. Per questo, nel dramma narrato oggi nel nostro brano, si sarebbe svolto un dibattito acceso tra Aronne e l’Angelo della Morte, dove quest’ultimo diceva di essere stato mandato da Dio per sterminare. Al che Aronne rispondeva di essere stato mandato da Mosè con questo rito di salvezza. Ma l’Angelo ribatteva che erano inconfrontabili le due “missioni”, una da parte di Dio e l’altra da parte di Mosè. Ma Aronne rispondeva che Mosè nulla faceva e diceva che non venisse a lui da Dio.
E’ molto bella anche l’immagine del ver.13 che vede Aronne posto “tra i morti e i vivi”. Suggerisce il dono della risurrezione!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.