14 Il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». 15 Altri invece dicevano: «È Elia». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». 16 Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
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lectio 2008:
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Tutto quello che il Vangelo secondo Marco ci ha detto finora di Giovanni Battista è raccolto nei primi quindici versetti del testo evangelico. Ora il Battista ritorna con la memoria del suo martirio. La Parola che oggi riceviamo dalla bontà del Signore è molto preziosa perchè ci apre la grande prospettiva del legame che Gesù stabilisce con tutta la storia, sia quella che temporalmente viene prima di Lui, sia quella che lo segue.
Erode è il protagonista di questi tre versetti. Il dato di partenza è che egli “ascolta” di Gesù perchè il suo nome è diventato famoso. Gesù viene ritenuto essere Giovanni Battista. E si pensa che ora possa fare quello che prima non aveva fatto – e cioè “fare prodigi” – perchè “è risorto dai morti”. Così il ver.14. Notiamo dunque come sia profondo il legame che unisce Giovanni a Gesù! Ne possiamo concludere che l’assoluta fedeltà profetica di Giovanni viene confermata ed esaltata da Gesù stesso con la sua Parola e con le sue opere. Dunque si può dire che Gesù adempie in Sè quello che il Battista aveva annunciato nella sua vita e nella sua predicazione profetica. D’altra parte bisogna dire che Gesù stesso, nella sua mite e fedele assunzione di tutta la profezia di Israele, viene “riconosciuto” attraverso quello che la profezia di Giovanni ha annunziato di Lui. Si può dire che Gesù e Giovanni si illuminano reciprocamente.
Quello che si dice per il Battista, si può dire, secondo il ver.15, anche di Elia e anche di tutti i profeti! Così, tutta la storia della salvezza illumina la persona di Gesù e ne è illuminata! Elia è illuminato da Gesù che è illuminato da Elia. Per confermare con un esempio: La nostra quotidiana preghiera con il Libro dei Salmi, è potente e irrinunciabile illuminazione della persona e dell’opera del Figlio di Dio. E Gesù illumina i Salmi con la sua persona e con la sua opera.
E adesso? Adesso ogni vita umana è chiamata a “celebrare” l’ “Uomo” Gesù, il Figlio di Dio. Ci sono celebrazioni sublimi della Persona di Gesù. Ci sono celebrazioni limitate di Lui. Ci sono nella nostra vita “negazioni” di Gesù. Celebrare la Persona e l’opera di Gesù nella nostra umile vita è il progetto etico da attuare. Progetto del tutto impossibile, reso possibile dal dono dello Spirito, che è l’abitazione di Gesù in noi, per il dono dello Spirito Santo. Anche persone non cristiane vengono come noi visitate e illuminate dallo Spirito e per questo celebrano in se stesse le meraviglie di Gesù.
Il ver.16 coglie dalle labbra di Erode un’affermazione che merita attenzione. E cioè la sottolineatura della risurrezione. E’ quello che ascoltiamo anche dal ver.14, de che ora viene ripreso dal pessimo re. E’ interessante e importante questa affermazione. Infatti, è nella Pasqua di Gesù che tutto il mistero di Dio giunge alla sua pienezza. Tutto risorge in novità di vita.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni