28 In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; 29 ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna”. 30 Poiché dicevano: “E’ posseduto da uno spirito immondo”.
Il testo di Marco che oggi ci viene regalato dal Signore aiuta molto più dei paralleli di Matteo 12,31-33 e di Luca 12,10 a rispondere alla delicata domanda circa il peccato contro lo Spirito Santo. Si dice infatti che Gesù dice queste severe parole in risposta agli scribi discesi da Gerusalemme che abbiamo incontrato al ver.22. Sono quelli che dicevano di Gesù, come ora ricorda il ver.30:”E’ posseduto da uno spirito immondo”. Invece di riconoscere e accogliere l’opera divina della salvezza che Gesù è venuto a compiere, essi attribuiscono la sua opera alle potenze del Male.
La severità delle parole di Gesù risalta fortemente proprio per l’ampiezza della misericordia divina che Egli annuncia al ver.28. Mi sembra che questo sia molto importante!. “…tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno”: non c’è limite alla potenza della misericordia divina. Mi sembra necessario qui sottolineare come manchi ogni accenno a condizioni necessarie per ricevere questo perdono. Semplicemente e radicalmente Gesù afferma che tutto sarà perdonato.
L’unica condizione, ma questa assolutamente necessaria ed esigente, è il non rinnegare l’opera divina con l’affermare al contrario che tale opera proviene dallo Spirito del Male. Questa appare essere la bestemmia contro lo Spirito Santo. E’ un peccato che non sembra attribuibile ad un non-credente, o a chi appartiene a fede diversa. Ma a chi, prendendo atto della straordinarietà dell’evento, si rifiuta di attribuirlo a Dio, e lo attribuisce al demonio. Quindi, se si può dire, è un peccato che è forse solo un “credente” a poter commettere, cioè una persona che è entrata nell’orizzonte del mistero di Dio e del conflitto che Dio stesso scatena contro il Male e la Morte, come ci veniva ricordato più sopra da Gesù stesso con le immagini dei vers.23-27, e particolarmente con l’immagine di quella casa che Dio vuole portare via al “forte”(cioè al demone) che ne ha preso possesso. E’ bestemmia contro lo Spirito Santo attribuire al diavolo quello che viene da Dio!
Il Signore ci chiede quindi di affidarci senza riserve e pienamente alla sua opera di salvezza, che Egli vuole estendere a tutti: Questi “tutti” sono “i figli degli uomini” – l’intera umanità – di cui Gesù parla al ver.28.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
E’ bene ricordare che nei vv.precedenti Gesù aveva chiamato gli scribi, perciò le parole del brano di oggi sono rivolte soprattutto a loro, per metterli in guardia dal pericolo in cui si trovano, di attribuire allo spirito maligno, secondo quanto ieri dichiaravano (v. 22) e che oggi viene ripetuto al v. 30, quanto invece viene compiuto da Gesù nello Spirito Santo.
Tutti i peccati e le bestemmie saranno perdonati ai “figli degli uomini”…: non vengono chiamati semplicemente “uomini”, o “folle”, come è più usuale nel angelo, ma con questo nome “figli degli uomini”, che richiama il nome che Gesù predilige per designare se stesso. Forse li vuole indicare come “figli di Adamo” e così evidenziare la loro condizione di debolezza. E forse vuole contemporaneamente ricordare che Lui stesso ha assunto questa condizione. Perciò gli uomini, tanto quanto si riconoscono nella condizione debole ed esposta agli assalti dello spirito maligno, quale era la condizione di Adamo, nello stesso tempo sono anche nella condizione di Colui che ha voluto chiamarsi “figlio dell’uomo, figlio di Adamo”.
Forse il problema degli scribi è questo: rifiutare di riconoscersi nella condizione di debolezza di Adamo, e rifiutare colui che ha assunto questa condizione per liberare tutti gli uomini dal potere del diavolo.
Forse è importante non perdere la forza della dichiarazione di Gesù al v. 28 “Sappiate che è assolutamente vero che tutti i peccati e tutte le bestemmie saranno perdonati ai figli degli uomini”: affermando così che non c’è limite alla volontà e alla potenza di perdono e di misericordia di Dio nei confronti di ogni uomo, di tutti gli uomini.
Ci si può chiedere a chi si riferisce quel “Chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo…”: il testo non dice esplicitamente che sia “un uomo” quel “chi”. Abbiamo pensato che Gesù in questo modo voglia indicare colui che si oppone ostinatamente a Dio non ritenendolo capace di perdono (e quindi rifiutando di cercare il Suo perdono), e che presenta Dio come nemico dell’uomo. E’ questo il peccato originario mediante il quale l’invidia del serpente antico ha causato la caduta di Adamo.
Questo “tale” che “non avrà perdono in eterno” ci sembra voglia quindi designare in modo preciso e primario il Diavolo, nemico e oppositore malvagio dall’inizio fino ad ora, e contro il quale Gesù, amico degli uomini, ha combattuto e vinto nella Sua Pasqua . E queste parole di Gesù diventano poi per gli uomini una severa messa in guardia affinchè ricerchino sempre il perdono da Dio, forte e misericordioso, e non vengano ingannati da chi vuole scambiare lo Spirito Santo con uno spirito impuro e malvagio.
Gli scribi, vedendo lo straordinario successo di Gesù tra la gente, sono ricorsi alla calunnia; anche nei versetti odierni ripetono: “E’ posseduto da uno spirito immondo!”. Accusano Gesù di magia, e per la magia era prevista la pena di morte. La bestemmia contro lo Spirito Santo, pertanto, sembra essere l’opposizione che fanno a Gesù per difendere i loro propri interessi: il loro potere, prestigio e privilegi. Accettare la liberazione che viene da Gesù, vorrebbe dire perdere quella posizione di predominio sul popolo, che è così vantaggiosa per loro. No: l’azione liberatrice di Gesù e la conoscenza del vero volto di Dio non “conviene” a scribi e farisei…, come pure a qualunque altra persona che anteponga il proprio interesse al bene degli altri. – Per il resto, “tutto sarà perdonato ai figli degli uomini”: dunque, possiamo avere la certezza, o almeno la speranza, di rientrare tra questi “figli”, sulle cui debolezze ed errori il Padre stende la sua delicata bontà e il suo perdono.
Spirito di Verità,
che sei presente in ogni luogo
e ogni cosa riempi,
tesoro di beni e datore di vita,
vieni, abita in noi e purificaci.
San Giovanni Crisostomo
Il peccato contro lo Spirito Santo non può essere anche non riconoscere il bene, opera dello Spirito, e chiamarlo male? Vedere il male dappertutto, essere negativi nei confronti degli uomini e delle donne di oggi? Non riconoscere i germi di bene che lo Spirito semina in piena libertà, senza stare attento ai confini che noi vorremmo mettere alla sua azione? “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va” (Gv 3,8). Signore, donaci la fede per riconoscere l’azione dello Spirito dove meno ce la aspettiamo.