15 Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. 16 Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: “Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?”. 17 Avendo udito questo, Gesù disse loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori”.
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La versione italiana risolve un dubbio che di per sè rimarrebbe aperto circa la casa dove si svolge il banchetto, che potrebbe essere quella di Levi, come qui è detto, e come appare certamente nel parallelo di Luca 5,27-32, ma che potrebbe essere la casa di Gesù, o magari quella di Simone di cui Gesù è ospite. D’altra parte, forse è bene che l’equivoco rimanga, dato che qui si vuole descrivere non solo un episodio specifico, ma il volto della nuova comunità che si riunisce intorno a Gesù; quindi, in ogni modo, tale è la mensa intorno a Lui.
Marco enfatizza la grandezza della tavolata che sembra popolata soprattutto da “pubblicani e peccatori”. E’ molto importante l’accostamento tra il lavoro del pubblicano e la condizione del peccatore, perchè tende ad identificare una semplice, se pur temeraria, condizione della vita, con la situazione del peccatore. E tutto viene riferito alla condizione propria del discepolo:”..erano molti infatti che lo seguivano”(ver.15). Tale è dunque la comunità intorno a Gesù. In questa comunità sembra difficile vedere che qualcuno ne sia escluso, scomunicato, se non forse chi ritenesse di poter o dover…scomunicare qualcuno!
Si tratta dunque di una comunità in questo assolutamente nuova rispetto al passato. Il passato è rappresentato efficacemente da questi “scribi dei farisei” che, secondo quello che stabiliva il codice di purità e di legittima partecipazione al rito divino, escludeva chi era in condizione di peccato (adesso non entriamo più di così nella questione). Notiamo alcuni particolari interessanti. Sotto accusa non stanno i peccatori, ma Gesù stesso che “mangia e beve” in loro compagnia. E peraltro la domanda non è fatta direttamente a Gesù, ma ai discepoli che sono quella sua comunità che accoglie nel suo seno i peccatori. E’ dunque una domanda polemica che anche oggi può venir rivolta a noi che siamo questa comunità del Signore. Per fortuna, Gesù stesso sente questa obiezione e risponde per noi!!
E’ bene sottolineare che Gesù non dà una risposta “buonista”, o per dire che non ci sono peccatori, o per dire che è indifferente se uno è a posto o no. Al contrario! Gesù dà una risposta assolutamente impegnativa, che coinvolge il senso e lo scopo della sua missione divina. Egli è venuto appunto per questo, per una realtà che non si è mai vista in nessuna assemblea “religiosa”!! Egli è venuto “a chiamare i peccatori”. Questo certamente richiama quello che è appena accaduto a Levi, peccatore chiamato tra i discepoli. Di lui il testo evangelico non ha speso una parola per dire che aveva abbandonato il suo errore (come i pescatori avevano abbandonato le reti, se si pouò dire che sono peccato!), ma che sermplicemente, ma precisamente, ha seguito Gesù (ver.14), e quindi è diventato suo discepolo. E ora, con molti come lui – al punto che la tavolata sembra composta quasi solo di gente simile – siede ad una tavola dove Gesù mangia e beve in compagnia di loro pubblicani e peccatori. Oggi prego molto volentieri per molti miei amici non ammessi a tavola.
Dio ti benedica. e tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Pubblicani e peccatori”: l’espressione è ripetuta tre volte in poche righe. Secondo la tradizione giudaica, il Messia sarebbe venuto proprio a “spazzar via”, a eliminare i peccatori; solo così si sarebbe potuto affermare il regno di Dio…! E invece, quando il Messia arriva realmente nella persona di Gesù, i peccatori sono chiamati, siedono a mensa con lui, in un rapporto di vicinanza e intimità. Stare a mensa insieme voleva dire stare in stretto contatto, intingere nello stesso piatto comune… – Qualche giorno fa, ad un funerale, il celebrante, arrivato alla comunione, ha letto un avviso: non erano ammessi alla comunione coloro che si trovavano in situazioni “irregolari” o in stato di peccato! Esattamente il contrario – ho pensato – di quello che il Signore ha detto e fatto. Per noi, solo chi è “a posto” è ammesso alla mensa; per Gesù è il contrario: vieni alla mensa del Padre e questo ti purificherà, ti salverà! – Nel brano odierno, Gesù conclude: “Non sono i sani (in greco: i forti) ad aver bisogno del medico, ma i malati (i deboli, quelli che stanno male)”. Ci ha spiegato come si comporta il Padre.
Il verbo che dice lo stare a tavola di Gesù con i peccatori ed i pubblicani è lo stesso che viene usato nei capitoli precedenti per dire lo stare a letto della suocera malata di Pietro e il giacere del paralitico sanato a cui sono rimessi i peccati. Mi colpisce molto questo verbo (che certamente indica anche la posizione sdraiata dei commensali ai banchetti di duemila anni fa) perché mi sembra dica in modo profondo lo stare di Gesù alla mensa dei peccatori. Come è già stato accennato Gesù non siede alle nostre Mense con un atteggiamento buonista. Il peccato, il male che il peccatore ha in se Lui lo prende su di sé! Mi pare che questa mensa porti direttamente alla Cena dove Lui stesso si fa cibo e bevanda e dove offre il suo sangue per la remissione dei peccati. “Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io.” (1Tm.1,15).
Oggi vorrei pregare per la chiesa. Per una chiesa che non giudica, che non esclude, che non è fatta di gente che si sente a posto. Per una chiesa che non pone limiti e confini ai destinatari del proprio annuncio. Per una chiesa che non circoscrive la propria azione ai “nostri”. Per una chiesa che accoglie tutti. Non perché sono tutti buoni. Ma perché siamo tutti peccatori. Per una chiesa in cui ognuno si senta a casa sua e possa dire dal profondo del suo cuore “Rendimi la gioia di essere salvato” (salmo 51)
Il brano di oggi è molto importante per capire chi sono i discepoli di Gesù, cioè quelli che Lui “chiama” e che lo “seguono”. Il testo lo dice, dapprima un pò velatamente al v.15 (in italiano ancora meno evidente): “molti pubblicani e peccatori” erano a mensa con Gesù e i suoi discepoli: erano infatti molti, e lo seguivano. Questi “molti” che “seguivano” Gesù sembra proprio coincidere con
quei “molti pubblicani e peccatori”.
Inoltre vengono riferite a questi commensali “malati” due parole altrimenti usate – in modo quesi tecnico – per dire la “vocazione” (“Non sono venuto a chiamare giusti, ma peccatori”; v. 1:20 Gesù “chiamò” Giacomo e Giovanni) e la risposta che è “seguire Gesù” (qui al v. 15; inoltre è usato sia per Simone e Andrea in 1:17-18, per Giacomo e Giovanni 1:20 e per Levi 2:14)!.
Sembra che Marco voglia evidenziare chiaramente che proprio i pubblicani e i peccatori sono i “chiamati” da Gesù a “seguirlo”, che loro – e chi è come loro, cioè noi – sono i “molti” suoi discepoli. Inoltre ci piace pensare che una delle caratteristiche (forse LA caratteristica) dei discepoli, sia quella descritta oggi: stare a mensa con Gesù.
Diversamente da Gesù che in “molti” seguono, i farisei e gli scribi sembrano dell’avviso che il banchetto, la festa di Dio sia per “pochi”. Invece Gesù mostra e dice che è venuto a chiamare i peccatori, e così causa che il pranzo sia per molti.
Inoltre, questa presenza di molti peccatori al banchetto causa anche il “modo” di Gesù di essere tra loro: NOn sono venuto per essere servito ma per servire e dare la vita in riscatto per “molti”.
Anche il nostro rito di professione ha un richiamo a questo banchetto: “Dio ci conceda di partecipare al banchetto dei peccatori e degli increduli, per essere con loro gratuitamente giustificati e salvati”.
Il Signore ci dice oggi che, essendo malati, abbiamo bisogno del medico ( e Lui è venuto per i malati). Solo i farisei pensano di essere giusti e di non avere bisogno nè del medico, nè degli altri (ritenuti impuri o malati)!