1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2 Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3 Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». 4 Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5 Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. 6 Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7 Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». 8 Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.
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Continua il ruolo protagonista delle donne che all’ultimo versetto del cap.15 “stavano ad osservare dove veniva deposto” il Signore, e ora, “passato il sabato”, e cioè la sera del sabato “comprarono oli aromatici per andare ad ungerlo”(ver.1). Non è facile interpretare queste parole, perchè è difficile pensare ad un gesto compiuto direttamente sul corpo del Signore. Resta per altro la loro preoccupazione: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”(ver.3). I limiti delle loro forze contribuiscono ad enfatizzare la grandezza del loro desiderio e del loro impegno. La pietra già “fatta rotolare benchè fosse molto grande”(ver.4) prepara la straordinarietà dell’avvenimento che sta per accadere.
In questa memoria di Marco viene peraltro accentuato il volto ordinario delle presenze, delle parole e degli avvenimenti. Quello che loro vedono non è un angelo, ma un giovane. E qui viene usato lo stesso termine che nella memoria della passione, in Marco 14,51-52, diceva di quel “ragazzo” che fugge via nudo. Adesso, il ragazzo risponde alla paura delle donne chiedendo loro di accogliere la notizia che il crocifisso “è risorto, non è qui”. E da quel luogo egli le manda a dire – “andate a dire..” – ai suoi discepoli non l’evento della risurrezione, ma l’appuntamento in Galilea! (ver.7).
Mi sembra da collocare in questa prospettiva lo strano ver.8 e l’impossibilità per le donne di fare quello che è richiesto, “perchè erano piene di spavento e di stupore”(ver.8). Si può pensare, anche per le parole che seguiranno, che tale paura sarà superata. Per ora, quel “non dissero niente a nessuno” contribuisce ad accentuare “l’ordinarietà” degli eventi. Forse Marco desidera che la risurrezione vada preziosamente considerata non tanto per il suo carattere evidentemente prodigioso, quanto come “situazione” (“è risorto, non è qui”), come fonte e punto di partenza della missione universale dei discepoli.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.