15 Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! 16 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li riconoscerete.
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I falsi profeti vengono descritti nella loro realtà profonda, al ver.15, con la contrapposizione tra “veste di pecore” e “lupi rapaci”. Il falso profeta ha dunque come obiettivo quello di impadronirsi delle persone. Sembra portatore della Parola del Signore, perché tale è il profeta, ma il suo scopo è quello del potere sulle persone.
Ma solo “dai loro frutti li riconoscerete” (ver.16). La pericolosità della falsa profezia sembra essere quella del suo svolgersi apparentemente positivo! Il falso profeta viene paragonato ad un vegetale (spini e rovi) al ver.16, e ad un albero ai vers.17-19. La falsa profezia viene denunciata dalla sua infruttuosità o dai suoi frutti cattivi. Infatti “un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni”. Il ver.19 dice peraltro il giudizio inevitabile e severo per la falsa profezia: è un albero che viene tagliato e gettato nel fuoco. Resta impressionante, mi sembra, il male che la falsa profezia provoca senza che la sua vittima possa difendersi. Bisogna dunque sottolineare l’importanza dell’avvertimento iniziale: “Guardatevi…”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Come riconoscere i falsi profeti? Certamente curano il proprio interesse personale, il loro prestigio, e vanno perfettamente d’accordo con coloro che esercitano il potere. I loro frutti, che Gesù ci invita a verificare, non sono certo “i frutti dello Spirito”, amore, gioia e pace. Sono “alberi marci” (così dice alla lettera, piuttosto che “cattivi”): piante che non hanno più vita in sé e quindi non possono comunicarla agli altri. – Un campanello d’allarme anche per noi: che non ci succeda che parliamo bene, meditiamo e commentiamo assiduamente le Scritture…, ma poi non portiamo frutti buoni, un vero cambiamento di noi stessi, in favore della comunità.