62 Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, 63 dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giorni risorgerò”. 64 Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: “È risorto dai morti”. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». 65 Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete». 66 Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.
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“Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve”: quindi, in giorno di sabato. Notiamo come gli strenui sostenitori del rispetto del sabato si diano un gran da fare e operino proprio in giorno di sabato. Eppure, inconsapevolmente, si ritrovano ad essere “profeti” di ciò che sta per accadere: si ricordano delle parole di Gesù“Dopo tre giorni risorgerò” e mettono sulle labbra dei discepoli il grande annunzio: “È risorto dai morti”. Ipotizzano proprio quello che poi si verificherà davvero: i discepoli, nelle settimane e nei mesi successivi, diffonderanno la bella notizia della risurrezione del Signore e della vita nuova, incorruttibile, per lui e per quanti lo accolgono.
Matteo 28 si conclude con questo incontro dei “religiosi” con il potere imperiale: tutto si svolge in un orizzonte assolutamente estraneo alla fede.
C’è una insistenza quasi impaurita da parte del mondo sacerdotale!
Quel “dopo tre giorni risorgerò” li imprigiona in una specie di schizofrenia: da una parte la vicenda di Gesù è tutta un’invenzione e un inganno, ma in fondo resta un’inquietudine.
Bisogna proprio che il morto resti ben chiuso nel sepolcro!
L’ipotesi che i suoi discepoli possano dire al popolo che Gesù “è risorto dai morti” sarebbe “un’impostura peggiore della prima” (ver.64).
Pilato non raccoglie una eventualità che lo coinvolgerebbe e li congeda: “Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete”.
Vedremo più avanti che un incidente inevitabilmente lo coinvolgerebbe (Mt.28,14)!
E’ molto interessante questa inquietudine intorno a questo evento di morte che sembra essere meno garantito!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.