32 Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. 33 Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. 34 In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 35 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 36 Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre.
Matteo 24,32-36

Mi sembra di dover dire che oggi ci incontriamo con il supremo “evento” della storia della salvezza!
Quando al ver.32 Gesù ci dice che veniamo a sapere che “l’estate è vicina”, non vuol dire che “è meno lontana”, ma che era lontana e adesso è vicina!
E così il nostro Signore Gesù ora non è lontano perchè ci è venuto vicino!
“E’ alle porte”!! (ver.33).
E al ver.34, Egli dice che “non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga”!!!
Noi siamo “questa generazione”!!!
Certo, non possiamo considerare l’evento del Signore come un evento storico come gli altri. L’evento di Cristo “avviene”!!!
Non è mai un dato di fatto!!!
La sua novità e la sua presenza sono sempre dono che riceviamo!!!
Sempre dono e sempre dono nuovo!!!
Non è un “catechismo” o una “dottrina teologica”!!!
E’ sempre sorpresa, evento dono, appunto! Sempre in un “presente” che incessantemente viene celebrato!!!
Tutto passa, ma l’evento di Gesù che ci viene donato nella sua Parola, quello non passa!!!
“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (ver.35): tale è l’eterno presente dell’evento del Signore Gesù!!!
Non diventa mai “saputo”, perché solo il Padre lo sa!!! Neppure gli angeli lo sanno.
E neppure Gesù, che eternamente obbedisce al Padre (ver.36)!!!!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Dicono le note che la parabola cui allude Gesù non è quella del fico, bensì l’ultima che egli ha raccontato: quella dei mezzadri rivoltosi del cap. 21. Si concludeva così: “A voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti”. Ora, il momento dei frutti è arrivato, come suggeriscono il fico e l’estate imminente. Il regno di Dio è inaugurato con il nuovo popolo, quello dei credenti in Gesù e degli uomini buoni di tutto il mondo. Il Signore è vicino, alle porte: alle porte della città, aggiunge la TOB, come un re che vi fa il suo ingresso a ristabilire la sua autorità. Quello che l’evangelista dice realizzarsi nella generazione del suo tempo, vale per ogni generazione e anche per noi. In un mondo in continua trasformazione, con tante realtà che decadono e scompaiono da un giorno all’altro, da un decennio all’altro, c’è una cosa che non passa, non decade: la parola viva del Signore, che poi è lui stesso, la sua persona, Parola di Dio. – L’ultima affermazione ci sorprende un po’: com’è possibile che il Figlio non sappia, non conosca il giorno e l’ora? Solo il Padre – spiega J.Mateos – può valutare quando l’uomo è giunto al suo pieno sviluppo come figlio. Così pure per la maturazione dell’umanità e la fine della storia.