31 Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. 32 Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
33 Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Matteo 13,31-33

Abbiano già saputo, nel brano precedente, che il “seme” è buono (vers.24.27). Oggi il Signore ci parla della sua iniziale piccolezza, e della sua straordinaria potenza: la piccolezza di un granello di senape e la potenza del lievito nella pasta. Il Signore è presente nell’uomo che semina nel suo campo (ver.31) e nella donna che impasta una grande quantità di farina (le “tre misure” corrispondono a 45 litri) al ver.33. La sproporzione tra il seme preso dall’uomo e il lievito preso dalla donna, e il risultato finale, è grandissima. Per questo, si può cogliere una specie di “pericolosità, drammaticità” nel gesto dell’uomo che semina e in quello della donna che mescola il lievito con la farina. Quest’ultimo gesto è accentuato dal fatto che, alla lettera, il nostro testo dice che la donna “nasconde” il lievito nella grande quantità di farina! All’ombra di questo piccolo seme diventato albero gli uccelli del cielo faranno il loro nido, e tutta la farina della creazione e della storia sarà stata segretamente lievitata. Quasi “di nascosto”!
Tutto questo è, nelle nostre parabole, “il regno dei cieli” (ver.31). Che cosa è, e chi è, il regno dei cieli? Una nota delle bibbie che lo identifica con “la chiesa”, non mi sembra sbagliata, ma forse un po’ esposta ad essere limitata e limitante. Il Regno dei cieli è innanzi tutto il Signore Gesù, il Figlio di Dio, che il Padre manda nel mondo e tra di noi. E’, nel linguaggio dell’Evangelista Giovanni, il Verbo che “si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14). E “il regno dei cieli”, siamo noi, i discepoli e dunque la Chiesa. Ma “il regno dei cieli” è “in ciascuno di noi”, è “ciascuno di noi”. E potenzialmente, ma già presente e in atto, è la realtà, la vocazione e il cammino di tutta l’umanità. Di tutta la creazione e di tutta la storia. E’ per questo che Papa Francesco ha indirizzato a tutta l’umanità la sua Lettera “Laudato si’!”
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Anch’io leggendo questo testo, che fa della natura “parabola” dei misteri del Signore, ho pensato al dono della Laudato si’. E mi ha fatto molto piacere scoprire che il piccolo testo di oggi è uno dei testi citati dall’enciclica.
“ Il Signore poteva invitare gli altri ad essere attenti alla bellezza che c’è nel mondo, perché Egli stesso era in contatto continuo con la natura e le prestava un’attenzione piena di affetto e di stupore. Quando percorreva ogni angolo della sua terra, si fermava a contemplare la bellezza seminata dal Padre suo, e invitava i discepoli a cogliere nelle cose un messaggio divino: « Alzate i vostri occhi e guardate i campi, che già biondeggiano per la mietitura » (Gv 4,35). « Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero » (Mt 13,31-32).” (Laudato si, 97)
Del testo di oggi mi è piaciuto molto che il tema della piccolezza e del nascondimento vengano affrontati da due immagini simili, ma anche complementari. Di una il protagonista (o meglio il “complice” stupito della potenza del seme) è un uomo, dell’altro (che parla della potenza del lievito) è una donna. Mi ha colpito molto che mentre la prima immagine è caratterizzata dalla crescita dal piccolo al grande, la seconda, quella che dice il volto femminile, è caratterizzata, più che dalla crescita, dalla trasformazione nascosta: quella quantità già moltissima di pasta, una volta lievitata, crescerà certo un po’ ma soprattutto sarà del tutto diversa. Il lievito, che il volto femminile di Dio mette in tutte le cose, è il segreto della trasformazione di tutte le cose, piccole o grandi che siano!