20 E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, 22 adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
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Stiamo ascoltando e stiamo accogliendo Parole estremamente preziose per l’interpretazione e la conoscenza del mistero dell’uomo, e del giudizio che ci possiamo fare circa i dati più profondi della nostra esperienza del male e del bene!
Consideriamo il ver.20: “Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro (alla lettera : che inquina) l’uomo”. Il dominio del male nella vita umana è “interno”, è nel profondo dell’esistenza umana. Il male quindi non è esterno a noi, ma “esce da noi”. Teniamo fermo che si tratta di un vero dominio. I nostri antichi padri erano dominati dal regime egiziano che li imprigionava e li vessava, e solo Dio poteva liberarli da un male che teneva prigioniera tutta la loro vita: è un’immagine preziosa di ogni dominio negativo che viene subìto e dal quale non si può evadere, se non c’è un intervento dall’esterno che da quel dominio libera e fa uscire. Ricordiamoci che neppure una “Legge” che ci ricorda quale sia il bene può liberarci. Neppure la “Legge santa” che viene da Dio!
Davanti a tutte le manifestazioni e le operazioni del Male elencate ai vers.21-22 noi siamo irrimediabilmente deboli e succubi. E nessuna Legge ci può liberare. La Legge inevitabilmente provoca la condanna e quindi non libera! Solo il Vangelo del Signore, solo il Signore del Vangelo è capace di liberare! Infatti il regime negativo che domina l’esistenza umana è un dominio “interno”: per questo Gesù dice che esso viene “dal cuore degli uomini” al ver.21. I mali elencati da Gesù sono l’amaro “frutto” del Male che interiormente ci domina. Non si tratta di “essere bravi” e di “far bene”: la fede è un evento e un’esperienza di liberazione! E noi stessi che abbiamo ricevuto il dono di questa fede liberante, ben conosciamo le reinsorgenze di questi mali, e quindi ogni giorno sperimentiamo l’amarezza di una prigionia, e la potente bellezza della liberazione operata in noi dalla misericordia evangelica del Signore. Questo non è “banalizzare” il Male, ma è anzi coglierlo in tutta la sua drammaticità di male incurabile, che solo la potenza dell’amore di Dio fino alla Croce di Gesù è capace di vincere. La fede è questo evento di liberazione e di salvezza. La fede non è un “possesso”, ma un dono incessantemente rinnovato in noi dalla grazia di Dio. Ed è solo l’esperienza della fede che ci dà la cognizione drammatica del male e la gioia della vita nuova visitata, guidata e incessantemente salvata dall’amore di Dio.
Non dobbiamo pensare che questo sia “pessimismo”, o, al contrario, “ottimismo”. E’ invece esperienza della potenza di Dio che in Gesù incessantemente cerca e trova “la pecora smarrita” e fa festa perché l’ha ritrovata. Di fronte a tutto il male che è in noi e nella vicenda del mondo, noi non possiamo che avere compassione, e ogni giorno contemplare con stupore commosso l’infinita misericordia del Signore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Se guardiamo bene l’elenco dei vv. 21-22, ci rendiamo conto che i mali che escono dal cuore dell’uomo non riguardano la nostra relazione con Dio ma quella con gli altri uomini: le “cose cattive” sono quelle che fanno torto ai nostri fratelli e tolgono loro vita e benessere. Così, ad esempio, il furto, che non è solo l’appropriarsi delle cose altrui, ma il non condividere i beni del mondo, che appartengono a tutti e dovrebbero permettere a tutti di vivere bene. – Importante anche l’ultimo della lista: la stoltezza, la stupidità (così “traduce” Alberto Maggi). Ci comportiamo da stupidi quando non cogliamo l’occasione che ci offre il Vangelo per trasformare in bellezza e bontà la nostra esistenza. E siamo stupidi quando accumuliamo per noi come il ricco della parabola, che Dio chiama proprio così: “Stolto, stupido!”, hai accumulato invano…